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Vita diocesana

Via Crucis, specchio della storia

Paolo Emanuele · 10 anni fa

La Via Crucis è un potente specchio della nostra storia! Ognuno di noi può trovare se stesso in questo dramma che abbiamo rivissuto nella preghiera. In Pilato, che condanna a morte Gesù, l’uomo del potere può rendersi conto di come un potere

esercitato male, può portare alla distruzione dell’uomo.

E questo avviene ogniqualvolta, in nome di una falsa giustizia, si decide sugli altri, fratelli e sorelle, di morte e di vita. Si tradisce così la legge naturale, pensando di essere al passo con i tempi. Pilato ha deciso della morte e della vita, lavandosene le mani. Anche oggi e anche a Lamezia Terme, c’è chi vuole decidere della morte e della vita degli altri e purtroppo non soltanto i criminali.

Il Signore abbia pietà! Nella Madre di Cristo, che sta accanto al Figlio nel momento più difficile della sua vita, noi vediamo le tante donne che oggi, sostengono e accompagnano un cammino di rinascita per una famiglia, una Chiesa e una società più umana.Nel Cireneo, costretto a portare la croce, invece, vediamo chiunque vive la fatica, un aiuto improvviso o una malattia come un destino oscuro ed incomprensibile. Ma i nuovi Cirenei sappiano che stanno cooperando con Cristo al grande mistero della redenzione.Nella Veronica, che asciuga il Volto santo, noi scorgiamo tutti coloro che vedono Cristo in ogni sofferente. Vediamo anche tutti coloro che riescono, in ogni volto offeso, a riconoscere il volto sfigurato di Cristo e con amore lo puliscono. Ai Pilato, alle Madre di Cristo, ai Cirenei e alle Veroniche di ogni tempo, la Chiesa stasera ripete: il male non è invincibile! E c’è una forza che sconfigge il male, la compassione di Cristo, la sua infinita e potente misericordia!Per questo non possono esserci compromessi con il male, come vorrebbero suggerirci o obbligarci i Pilato di ogni tempo. è un’intima certezza che affiora dentro di noi: portando la Croce con Cristo, l’alba del giorno di Pasqua non è lontana! Le meditazioni della Via Crucis di quest’anno, sono state scritte da alcuni nostri sacerdoti! Esse ci hanno aiutato a entrare nella passione di Cristo. Allo stesso modo, noi vorremmo entrare nella passione di tutti i nostri fedeli e far sentire con forza l’annuncio della Pasqua ormai vicina! Desidereremmo come il Buon Samaritano fasciare e curare le ferite di ogni uomo, membro del Corpo di Cristo. E come la Veronica, pulire il volto di ogni sfigurato e dare la Buona Notizia: il Signore soffre con te, ti è vicino e ti ama! In fin dei conti, la Chiesa non ha altro scopo se non quello di offrirci la compassione di Dio per la nostra fragilità, e perfino meschinità. Non perché non conosciamo il nostro e l’altrui male. Nell’ultima conferenza episcopale, con fermezza abbiamo voluto ricordare come Vescovi Calabresi, tutta la preoccupazione perché cresca un’educazione alla legalità, perché continui la lotta alla mafia, alla pedofilia e a ogni forma di corruzione e di male dentro la Chiesa e la società.Eppure all’ombra della Croce, nonostante tutto, è dentro la Chiesa che accade l’unico evento capace di rivoluzionare il mondo: il perdono rigeneratore, ri-creatore, di Dio!«In fondo la Chiesa ha solo questo da offrire all’uomo: il calore di un abbraccio, la forza del perdono. Il calore ed il fuoco della compassione e del perdono di Dio: per le sue piaghe siamo stati guariti» (Card. Caffarra). Già arriva l’alba del Sabato Santo, in cui tutto tace. Per ora restiamo uniti nel conforto fraterno e nel silenzio, aspettando nel cuore e nella mente, la voce della vittoria e della vita.Ma stasera benediciamo il Signore perché con la sua santa Croce ha redento il mondo!