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Cultura e Società

Visita alla mensa della Caritas di Lamezia Terme: cibo e speranza per “vecchi” e “nuovi” bisognosi

Armido Cario · 11 anni fa

Solitamente la realtà che ci circonda viene percepita e giudicata non tanto per quello che è, ma per come ci viene raccontata. Capita spesso quindi che alcune situazioni, che siano esse sociali, politiche, religiose o di altro tipo, non vengano conosciute o approfondite bene perché non se ne parla mai, o comunque non se ne parla abbastanza. A Lamezia Terme, per esempio, non tutti i cittadini sono sufficientemente a conoscenza della grande, e lodevole, attività della mensa della Caritas, che quotidianamente offre ristoro a centinaia di persone bisognose. Un’associazione pastorale di volontariato, il cui unico fine è quello di aiutare le persone in difficoltà e che proprio per questo merita molta più risonanza pubblica, affinché tutti possano avere la possibilità di aderire e offrire in qualche modo il proprio contributo.

A testimonianza di ciò noi di Lamezia Nuova ci siamo stati, abbiamo fatto visita alla mensa della Caritas, quella che fa capo alla parrocchia della Chiesa della Pietà, per vivere “dal di dentro” questa realtà e conseguentemente avere anche un quadro più preciso della situazione socio economica lametina, ma di riflesso anche italiana. Lì i responsabili ci hanno accolto e raccontato come in questa mensa lavorino a turno volontari di diverse parrocchie di Lamezia ma anche volontari provenienti da altre associazioni. Si lavora tutti i giorni, compresi i festivi, e viene offerto un pasto al giorno agli almeno cento accorrenti quotidiani. La chiusura è posticipata fino alle 14:00 per dare l’opportunità di pranzare anche ai numerosi bambini che escono da scuola. Interessante, statisticamente parlando, ma allarmante da un punto di vista socioeconomico, è come sia cambiata, rispetto per esempio solo ad un anno fa, la tipologia dei frequentatori della mensa: oltre agli stranieri infatti è aumentato il numero di italiani, soprattutto artigiani e lavoratori stagionali che hanno perso il lavoro e talvolta anche la casa; così come è salito il numero di soggetti divorziati, uomini e donne, che spesso accorrono a mangiare con i propri figli; o addirittura intere famiglie, genitori con bambini, rimaste senza niente e costrette alla povertà. Un quadro drammatico, inutile sottolinearlo, specchio impietoso di un’Italia come non mai piegata dalla crisi, in cui si scoprono i “nuovi poveri”, ovvero tutti coloro che hanno cambiato la propria condizione di vita anche, se non soprattutto, a seguito della congiuntura storica degli ultimi anni, che ha portato disoccupazione, depressione e mancanza di fiducia nel futuro. A maggior ragione acquista ulteriore importanza e merito l’attività di incessante dedizione alla causa della mensa della Caritas, che proprio per colpa della crisi probabilmente non potrà più contare sulle sovvenzioni europee. E’giusto quindi parlarne, darne il meritato risalto, così come sarebbe ancora più giusto muoversi numerosi per agire e contribuire, in qualsiasi modo, alla buona continuazione di tale opera a favore dei bisognosi. Alcune realtà spesso non le si conosce bene perché poco raccontate, in taluni casi vengono anche fuggite volontariamente perché mettono a disagio, quasi come se le persone si sentissero inconsciamente in colpa per essere più fortunate di altre. Ma la vera colpa, proprio perché si è più fortunati, sarebbe quella di voltarsi dall’altra parte.