Giorno 2 del c. m. il Comune di Platania, con la condivisione del Comune di Decollatura, ha inaugurata l’intitolazione di una via a Suor Marina Mandrino deceduta il 02/03/2008. Alla cerimonia erano presenti: Il Sindaco di Platania Dott. Carmelo Rizzo, il Presidente del Consiglio Comunale Dott. Francesco Bonacci, il Sindaco di Decollatura Dott.ssa Cardamone Anna Maria, il Coll. Dei Carabinieri Dott. Cantoni Ugo, Il Cap. Dott. Di Biasio Domenico e altre autorità civili, militari e religiose, unitamente ad un numerosissimo pubblico e a tre classi di studenti della scuola media di Decollatura. Ha benedetto la Via il Sac. Don Adamo Castagnaro, in rappresentanza del Vescovo S.E. Mons. Luigi Cantafora. La via percorre il tratto del passo di Acquabona dove sorge la Casa di Spiritualità “Nazareth” di Villa Rosa, la cui responsabile è la Superiora suor Corradina Trombetta, alla quale bisogna riconoscere il merito di avere portato a termine quest’opera di valore sociale e morale. Suor Marina, Superiora Generale dal 1983 al 1989, delle suore figlie della carità del preziosissimo Sangue durante la sua vita si è distinta per una serie di opere meritorie da lei realizzate e che hanno lasciato una impronta indelebile nella città di Lamezia Terme, nel territorio Lametino e in tutte le realtà dove ha svolto la sua opera. Ci sembra doveroso, pertanto, in questa circostanza, esprimere la nostra vicinanza con una breve riflessione sulla personalità e sui meriti acquisiti dall’indimenticabile Suora.
Oggi ci troviamo a compiere un’opera altamente meritoria: l’intitolazione di una strada a Suor Marina Mandrino. Credo che molti dei presenti hanno conosciuto madre Marina, dico madre, perché mi sembra l’attributo più consono alla Suora dalle doti eccezionali.Io ho avuto il privilegio di conoscerla e di sperimentare la sua grande e poliedrica personalità, personalità robusta, austera, capace di ogni risorsa, sempre attiva e tenace nel portare a compimento gli obiettivi che si prefiggeva. Accanto a queste doti in madre Marina vi erano talenti di straordinaria saggezza, di umiltà e dolcezza. Persona sempre pronta al dialogo, alla relazione conciliante, all’apertura verso tutti, specie nei confronti delle esigenze dei bambini e dei genitori. Il motto pedagogico che mi sembra adatto da attribuirle: “fare sempre del bene, stare dalla parte degli umili e degli indigenti”. Per più di un decennio ho avuto, con madre Marina, rapporti istituzionali, ricadendo la scuola parificata Tommaso Maria Fusco nella giurisdizione del Primo Circolo Didattico di Lamezia Terme. La legislazione scolastica dell’epoca attribuiva, al Direttore Didattico compiti di vigilanza amministrativa e pedagogico-didattica nei confronti delle scuole parificate (oggi paritarie), per cui nelle visite periodiche che istituzionalmente effettuavo ho avuto modo di instaurare con madre Marina, fondatrice e direttrice responsabile della scuola, rapporti di sincera e proficua collaborazione. Man mano che venivo a conoscenza delle opere che si attuavano in quella scuola si radicava in me la convinzione di trovarmi di fronte ad una persona dalle doti straordinarie: capacità manageriali, intuizioni di problematiche sociali, piani di intervento davvero efficaci e produttivi. Ma, oltre alla visione ampia e futurista, madre Marina era una direttrice con una visione educativa della gioventù supportata da valori umani e cristiani, pronta a spendersi in ogni direzione per realizzare gli obiettivi che si prefiggeva. Era anche mamma della sua comunità scolastica, una mamma con un cuore veramente colmo di amore per i bambini, per le suore, per gli insegnanti, per i genitori. Si teneva informata minuziosamente delle condizioni economiche e della vita di relazione delle famiglie, in particolar modo di quelle che si trovavano a rischio di separazione o, che avevano problemi di sofferenza affettiva, morale, materiale e per tutte aveva una parola di incoraggiamento e di aiuto anche concreto.Il suo incontro con gli altri era sempre improntato ad un umanesimo cristiano ricco di valori, desideroso di aiutare, di risolvere i problemi, di accarezzare le persone con la sua straordinaria azione di pazienza, costanza, accettazione.Affrontava tutti i percorsi con gioia, mai si demoralizzava, la sua forza d’animo era talmente grande da sbalordire chiunque. Tale vigore sicuramente era alimentato dalla smisurata fede che aveva in Dio. Se qualche volta ponevo riservatezza sulla opportunità di affrontare delle situazioni difficili, quali per esempio, l’ingrandimento della scuola, o l’attuazione di piani didattici che comportavano spese di un certo rilievo, Lei rispondeva: Direttore, le vie del Signore sono infinite…andiamo avanti. Credo allora che l’avere intitolata questa Via a Suor Marina sia stata una scelta istituzionale sicuramente emblematica, essendo la strada luogo di cammino, luogo di relazioni, di passaggio, luogo che presuppone sviluppo, ma soprattutto luogo di incontro e di viaggio.Madre Marina non si fermava mai, forte della fede e della speranza cristiana che nutriva nella mente e nel cuore: camminiamo, andiamo avanti diceva, perché le vie del Signore sono infinite; ebbene vogliamo pensare che questa Via a Lei intitolata sia , come accennavo prima, emblematica, ossia luogo di passaggio ricco di relazioni umane, con la prospettiva che possa congiungersi a quelle vie, a cui credeva intensamente: le vie ideali e celesti che sanno di eternità: le vie del Signore.