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Vita diocesana

Messa delle suore con il Vescovo

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Il 13 marzo, alle 7 del mattino, numerose suore della Diocesi di Lamezia Terme, hanno raggiunto la casa del Vescovo, padre Luigi Antonio Cantafora, per celebrare la santa Messa in comunione, con lui e con l’intero popolo di Dio, che è in questa porzione di mondo. Il nostro Vescovo ha molto a cuore la consuetudine di celebrare, almeno una volta, l’Avvento e la Quaresima con le Religiose presenti in Diocesi e noi tutte gli siamo grate. Particolarmente bella è stata la liturgia della Parola di giovedi e la storia di Ester ha dato lo spunto al Vescovo, per una omelia quanto mai stimolante. Partendo dal presupposto che Ester è diventata Regina senza dimenticare le sue origini, e la sua condizione di orfana, anzi si è esposta al ruolo pubblico proprio per difendere la causa del suo popolo, siamo state invitate a non isolarci, a renderci sempre più disponibili per la missione vera di ogni consacrata: contribuire a portare il mondo a Dio. Soprattutto attraverso la logica dell’accoglienza, del sacrificio e dell’Amore totale, che il Signore esige da noi.

Padre Luigi, con efficacia, ci ha offerto questa immagine della figura di Ester:

«…. Conosciamo la sua storia, una povera orfana ebrea che diventa regina. Queste due caratteristiche di orfana e regina sono i due fuochi, le due identità della stessa persona di Ester. »

E ancora, ci ha esortate ad ispirarci al suo esempio di donna dedita al servizio degli altri per Amore del Signore:

«Per noi consacrati, la figura di Ester ha da dire molto. Infatti condividiamo a diverso titolo un ruolo regale a motivo della nostra vocazione, ma insieme al ruolo ci vuole anche un cuore. Un cuore attento ai bisogni e alla vita degli altri. Questa apertura di cuore, ci fa uscire dal ruolo, in cui spesso ci trinceriamo per uscire fuori da noi stessi ed essere protesi nella donazione agli altri».

Bella anche la indicazione del Vangelo del giorno, definita da Vescovo come: «Pioggia di Benedizioni, che fa germogliare la fiducia in noi. “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto”.»

Voglia il Signore che il nostro essere per Lui, ci faccia vivere l’Evangelo in pienezza e a cuore aperto, come siamo state invitate a fare anche giovedi mattina:

«Sorelle carissime, con fiducia allora apriamo il cuore! Dalla meditazione di Ester, come figura pasquale, possiamo ben apprendere che la nostra vocazione non è un tesoro geloso, come afferma Paolo nell’Inno ai Filippesi. La nostra vocazione “vive”, dunque quando ci porta a morire per gli altri. Gli uomini e le donne del nostro tempo e della nostra comunità, ci appartengono, in un certo qual modo, siamo responsabili della loro vita».

Un nuovo slancio, nella Quaresima, in funzione della Vita Pasquale, che speriamo di portare a tutti coloro che incontriamo.