·

Vita diocesana

Autorità e dottrina sociale

Paolo Emanuele · 11 anni fa

Giorno 21 febbraio 2014 le classi 4 G e 4 E del Liceo Scientifico Galileo Galilei hanno partecipato ad un convegno sull’autorità e sulla dottrina sociale tenuto dal professor Rocco Pezzimenti,docente di filosofia dell’università LUMSA di Roma,direttore del dipartimento di storia delle dottrine politiche. Il professore Pizzimenti ha esordito dicendo che spesso siamo soliti confondere il termine “autorità” con il termine “autoritarismo”: l’autorità è colui che si conquista la stima e l’approvazione degli altri grazie alle sue doti di onestà, trasparenza, cultura, etc; l’autoritarismo, invece, è il rispetto che una persona si conquista grazie all’esercizio di un potere che egli esercita su altri e la impone.Anche le leggi e la Costituzione sono delle autorità che ogni uomo che appartenente ad un determinato Stato deve rispettare, emanazione dell’uomo stesso e garanti di tutela.

Bisogna tuttavia fare una distinzione tra persona e individuo. In questo contesto il professor Pezzimenti ha fatto riferimento ad un famoso filosofo italiano: Antonio Rosmini. Egli distingue la persona, ente principio, dall’individuo, ente termine. Il termine “persona” deriva dal greco “prepon”ovvero “ipotasi”: soggetto sostanziale sussistente. Per far comprendere la differenza, il Professore ha raccontato un episodio della sua vita: qualche giorno prima un suo collega gli aveva chiesto di sostituirlo ad una seduta di laurea. Per andare all’università aveva però bisogno di un taxi, così ne prese uno ma il tassista puntualizzò che lo avrebbe accompagnato a patto che andasse nella sua stessa direzione , altrimenti avrebbe dovuto cambiare taxi. Il professore, allibito da quell’affermazione, gli chiese se non era lui a dover dire dove andare, ma il tassista rispose che doveva andare alla laurea di suo figlio.Ciò che ha fatto riflettere il professore è stato il fatto che mentre il suo collega poteva essere sostituito in quanto individuo, il tassista in quanto padre non poteva essere sostituito poiché persona.Le leggi e la Costituzione si fondano dunque sulle persone. Rosmini sosteneva che il diritto ha come suo fondamento la persona. è bene tuttavia fare una differenziazione tra la politica e la morale. La politica, infatti, non può seguire tutti i precetti della morale, ma certo è che non può non tenere in considerazione i diritti inalienabili dell’uomo. è accaduto, infatti, durante la seconda guerra mondiale, che i nazisti giustificarono i loro comportamenti affermando di seguire semplicemente le leggi del proprio paese. Ciò che fecero fu senz’alcun dubbio disumano ma per le leggi della Germania non fecero nulla di illegale. Questo tuttavia non significa che non fosse sbagliato, in quanto vennero negati diritti inalienabili dell’uomo. La morale, secondo Rosmini, ha per oggetto il bene, il quale non è altro che l’essere in quanto amato dalla volontà, quindi la morale si fonda interamente sull’amore per l’essere, conosciuto grazie all’idea dell’essere. Rosmini fu molto amico di Alessandro Manzoni, lo influenzò, infatti, nella stesura dei Promessi Sposi, in particolar modo in alcuni capitoli, quale quello che vede protagonisti Lucia e l’Innominato. Lucia grazie alla sua incrollabile fede, autorità per lei indiscussa, riesce persino ad addormentarsi nonostante prigioniera, l’Innominato, invece, passa una notte insonne, schiacciato dai sensi di colpa conseguenti all’esercizio di un crudele autoritarismo di cui solo ora prova orrore.

Gli alunni 4g -4e Liceo Scientifico