Il coraggio di fare della propria vita un dono. Il coraggio di spendersi per gli altri. Il coraggio di sentirsi protagonisti del cambiamento in una terra come la Calabria che ha tanto bisogno di coraggio. Non solo il coraggio degli eroi, ma il coraggio delle scelte quotidiane, il coraggio che plasma i gesti della vita di ogni giorno. E’il messaggio che oltre700 scout calabresi hanno lanciato sabato 1 e domenica 2 marzo da Lamezia Terme, dove si è svolto il forum regionale dell’Agesci Calabria in vista della Route Nazionale del 2014 che si svolgerà a San Rossore vicino Pisa
I rover e scolte hanno “invaso” la città e, con la tradizionale divisa e lo zaino sulle spalle, l’hanno percorsa in lungo e in largo, a piedi, simboleggiando un cammino che li porta fino alla Route Nazionale, percorrendo con fede ed entusiasmo quella “buona strada” che è l’essenza della vocazione di tutti i figli di Baden Powell. Momento centrale della due giorni, il festival dei cortometraggi, con la proiezione contemporanea in 5 diverse location dei 40 cortometraggi realizzati dalle tante comunità scout calabresi per raccontare come i rover e le scolte “leggono” il loro territorio, raccontandone le luci e le ombre, raccogliendo le loro riflessioni e trasformandole in proposte di coraggio da mettere in atto. Dai piccoli comuni alle grandi città, dai quartieri degradati alle tante realtà che hanno voglia di ricominciare: nei loro video gli scout calabresi hanno raccontato i tanti volti del coraggio in Calabria, ispirandosi al tema indicato dal capitolo nazionale “Strade di coraggio” e concretizzandolo nei diversi territori, ricercando insieme un’idea di coraggio condivisa che possa essere lievito di cambiamento per la nostra terra. La due giorni – ha spiegato in apertura del forum l’incaricato regionale di branca R/S Agesci Calabria Gianfranco Schirripa – “è una tappa importante in vista della route nazionale ed l’occasione in cui le tante comunità scout calabresi mostreranno attraverso i cortometraggi la loro osservazione dei territori di appartenenza per costruire insieme dei percorsi di coraggio per la nostra terra”. Per l’assistente regionale dell’Agesci Don Massimo Nesci “i rover e le scolte giunti a Lamezia da tutta la Calabria sono dei segni di speranza che dobbiamo custodire per far si che non cadano in un terreno arido”. “Abitare con coraggio la propria terra e viverla con fede” è stato l’invito di Don Massimo che ha evidenziato la responsabilità degli adulti nel farsi educatori della vita cristiana e “umana”.“Il coraggio di liberare il futuro”, “il coraggio di farsi ultimi”, “il coraggio di amare”, “il coraggio di essere Chiesa”, “il coraggio di essere cittadini”: sono le 5 strade di coraggio che gli scout italiani hanno cominciato a vivere nelle loro realtà preparandosi alla route nazionale, strade fatte di incontri e gesti concreti raccontati nelle testimonianze di Martina del gruppo scout “Lamezia Terme 5”, Andrea di Polistena e Mattia di Platania Ad accoglierli nella mattinata di sabato, il Sindaco Gianni Speranza e l’Assessore Rosario Piccioni entusiasti che “proprio Lamezia nei suoi luoghi simboli ospiti un’invasione pacifica di giovani motivati dal desiderio di cambiare la realtà, ispirati dall’idea del loro fondatore di essere buoni cittadini nella vita di ogni giorno”. Dalle tante proposte di coraggio, raccontate nei cortometraggi, gli scout calabresi si sono messi alla ricerca di “un’idea condivisa” del coraggio per la nostra terra. E lo hanno fatto riempiendo il Palazzetto “Alfio Sparti” dove, dopo il saluto del responsabile regionale Agesci Fabrizio Marano, hanno ascoltato le testimonianze del fondatore della Comunità “Progetto Sud” Don Giacomo Panizza e del docente di sociologia dell’Università della Calabria Ercole Giap Parini. Il coraggio “di un cuore che batte e che vuole esserci ogni giorno”, il coraggio di restare in Calabria come quello di partire, il coraggio di “rientrare” non per un sentimento nostalgico ma per un gesto di rispetto verso se stessi, come segnale concreto di chi non vuole “farsi i fatti suoi” ma si prende cura della propria comunità. Le tante “facce” del coraggio in Calabria raccontate da chi in Calabria è arrivato dal Nord e da chi, dopo anni di lavoro fuori, è rientrato: nessuna risposta definitiva, ma tante domande che suscitano nuovi interrogativi, che provocano a essere “buoni cittadini” , aspirazione alta della proposta di vita scout. A concludere il forum, nella mattinata di domenica 2 marzo, la S. Messa in Cattedrale presieduta dal Vescovo Mons. Luigi Cantafora e e concelebrata dagli assistenti ecclesiastici Agesci della Diocesi. Un messaggio di speranza, tante idee di coraggio e tanta voglia di mettersi in gioco, voglia di “dare la vita” per lasciare la propria terra migliore di come la si è trovata. E’la sfida che gli scout calabresi lanciano da Lamezia e che contamina, che fa sentire partecipi dello spirito della promessa scout che chiede a tutti e a ciascuno di “fare il proprio dovere” e di “fare del proprio meglio”. E soprattutto di farlo con amore: amore verso Dio, amore verso gli altri, amore verso una comunità da custodire. Quell’amore che fa rispondere: “per sempre”.