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Vita diocesana

La scuola di preghiera per giovani alla Bethel

Paolo Emanuele · 11 anni fa

L’uomo e la donna di oggi avvertono nel profondo di se stessi la nostalgia di Dio e vanno perciò alla ricerca di esperienze profonde che tocchino il cuore… Queste le parole che ci hanno ispirato, che ci hanno illuminato o guidato? Sicuramente hanno accompagnato il nostro desiderio, di offrire una proposta per i nostri giovani della diocesi, cercando di intercettare quanto potesse mettere in relazione il loro cuore, la loro vita con il Signore Gesù! … Ed ecco che, volgendo l’orecchio all’ascolto, di una “Voce dall’Alto”, si sono delineati dei “sentieri di preghiera”, alla scuola di un grande maestro nello spirito, S. Ignazio di Loyola. Sono già volati cinque mesi da quando questa splendida avventura umana e spirituale ci sta coinvolgendo. Il nostro parlare al plurale non è casuale, perché nel cammino che diversi giovani stanno percorrendo, entusiasti e soprattutto testimoni di un impegno vivo e sincero, anche noi stiamo crescendo.

“Un appuntamento sempre tanto atteso, la gioia di rincontrarsi, di potersi regalare questo spazio vitale, di poter entrare in relazione con il Dio vivente e con il Suo Amore, un tempo tutto nostro, riservato, intimo, profondo che allarga gli orizzonti della nostra esistenza e che la orienta, come la luce verso la verità, l’ascolto penetrante della Sua Parola che proprio alla nostra vita si rivolge…” Queste e tante altre espressioni che abbiamo sentito risuonare da chi ha intrapreso il “sentiero”, non sono solo parole senza consistenza, non lasciano il tempo che trova, non sono l’infatuazione emozionante di un momento.

Certo è innegabile che ciascuno, per assumerle, deve lasciarsi coinvolgere, raggiungere nel profondo ed un po’di “sano sudore” è previsto, anzi fa parte del sapore di un ascolto autentico di se stessi e della Parola di Dio, per apprendere un’arte antichissima, ma quanto mai necessaria: quella del discernimento.

è passato di moda il discernimento? Qualcuno ancora ne fa uso? I giovani, immersi quotidianamente tra mille proposte allettanti, ci chiedono come cogliere l’unica che dà senso alla loro vita e soprattutto a Chi affidarsi per custodirla, affinché non diventi anch’essa precaria.

A questo punto la nostra conclusione potrebbe sintetizzarsi così: lo Spirito Santo è la vera guida che indica la via da percorrere. Il servizio che il Signore allora ci chiede è semplicemente quello di accompagnarli alla Sua Presenza e di sostare accanto a loro nella preghiera. Questo è il dono che il Signore ci rivolge, ma che sentiamo di doverlo accogliere a piedi nudi, senza sandali, come quando Mosè si accostò al roveto misterioso, perché il terreno sacro che è la vita delle giovani e dei giovani possa ardere ed essere luce della terra e sale del mondo.

Sr Caterina