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La parola del Vescovo

Messaggio per la Giornata di preghiera per il Clero e la Vita consacrata

redazione · 11 anni fa

Carissimi fratelli religiosi e sorelle religiose, nell’approssimarsi della Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, giornata speciale per voi, desidero farvi pervenire parole di incoraggiamento e di stima, unitamente al mio affetto. Quest’anno ricorre il decimo anniversario del mio episcopato. Di questo sono grato a Dio e chiedo a voi la carità della preghiera, perché il Signore mi dia forza e slancio apostolico e sopperisca anche alle mie debolezze. Vorrei anche approfittare di questa ricorrenza per dirvi con gioia che voi, religiosi e religiose, siete preziosi al cuore del Vescovo e della Chiesa di Lamezia Terme. La nostra Diocesi senza di voi sarebbe più povera di quella testimonianza bella e arricchente che ogni comunità apporta, nella multiforme varietà dei carismi. Conosco e apprezzo tutto il lavoro apostolico che portate avanti non solo nelle parrocchie, ma anche in tutti quegli ambienti, nei quali il calore e la compassione della Fede giungono, attraverso la vostra testimonianza. Per questo, nel giorno dell’Anniversario della mia Elezione, desidero dirvi grazie per la speciale vicinanza che mi avete offerto in questi anni. Spesso, le vostre case di religiosi e religiose sono tante piccole Betanie per il Vescovo, dove al calore dell’amicizia, si unisce il conforto e la forza della fede per andare avanti nella consolazione del Signore.

In quest’anno pastorale, alla luce dell’Esortazione Evangelii Gaudium, come già fatto con i presbiteri, desidererei esortarvi con le stesse parole di Papa Francesco. Ricavo dalla stessa esortazione, un invito che vorrei indicare come decisivo per la vostra presenza, vivendo la quale voi religiose e religiosi potete ben lavorare per il Regno di Dio in questa terra. Mi riferisco a quella che Papa Francesco chiama l’arte dell’accompagnamento. Infatti viviamo in un mondo, in cui aumentano gli anonimi e gli indifferenti, insieme alla curiosità per la vita dell’altro che non si conosce, ma che si vuole giudicare. Il Papa ci ricorda che «la Chiesa ha bisogno di uno sguardo di vicinanza per contemplare, commuoversi e fermarsi davanti all’altro tutte le volte che sia necessario». Per questo «la Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es 3,5)». (E.G. n.169). Aiutate pertanto la nostra Chiesa a farsi prossima di ogni uomo e di ogni donna, in quest’arte così nobile, ma a volte faticosa, ma necessaria per offrire cammini di crescita e maturazione della fede nei giovani e negli adulti.

Tutto questo richiede da parte nostra una vera conversione del cuore, per mettere al bando ogni «accentuazione dell’individualismo, di crisi d’identità e di calo del fervore, tre mali che si alimentano l’uno con l’altro» (cfr. E.G. n. 78). Uno sguardo realista sulla nostra storia e azione pastorale ci porta a riconoscere che nessuno è esente da queste tentazioni e che il male, sotto queste forme, lucidamente definite dal Papa, può accovacciarsi alle porte delle nostre case e delle nostre Chiese e persino dialogare ed entrare dentro. In tal senso l’esortazione è ad essere vigilanti nella preghiera e nel sacrificio di sé, per vivere con generosità il tesoro che è stato consegnato nelle nostre mani. Solo se saremo uomini e donne “consegnati al Vangelo” unica fonte della vera gioia, saremo veramente felici. Il Vescovo oltre che guidarvi come Padre in questo cammino, vi accompagna e prega per voi e non ferma la sua preghiera di lode e di ringraziamento al Signore, perché in voi religiosi e religiose ha trovato un valido sostengo e un’affettuosa amicizia, evangelica testimonianza della famiglia di Dio.

Con l’augurio di ogni bene e santità, vi abbraccio e benedico.

+ Luigi, Vescovo di Lamezia Terme