Anche la Chiesa lametina ha celebrato, dal 18 al 25 gennaio 2014, la “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”.
Come ormai da tempo a questa parte, una nota di merito per l’organizzazione della “Settimana” a Lamezia ovest va a Pax Christi, il di cui è referente Nino Campisi, che anche quest’anno ha organizzato nella chiesa del Carmine, guidata da don Carlo Cittadino, coadiuvato da don Emmanuel, tre incontri e la Veglia di preghiera ecumenica di sabato 25 gennaio su “Insieme proclamiamo il Vangelo”. Preghiera, condotta da P. Constantin Ghimisi della Chiesa ortodossa, Gianni Novello della Chiesa cattolica e Attilio Scali della Chiesa valdese, i quali hanno seguito il tema generale che ha fatto da filone a tutta la “Settimana”: <<…Ma Cristo non può essere diviso!>>, ispirato a un passo tratto dalla Prima Lettera di Paolo ai Corinzi (Paolo, 1 Cor).
<>: “è questa la forte affermazione che l’apostolo Paolo pone alla nostra riflessione –ha evidenziato pax Christi nella nota introduttiva stampata sulla locandina- per la preghiera comune di quest’anno. E’un ammonimento che riceviamo, comprendendolo innanzitutto nel contesto in cui l’apostolo lo pronuncia: quello di una comunità che ha bisogno di ritrovare l’essenziale della propria fede”.
La prima riflessione nel sacro tempio del Carmine è stata proposta il 18 gennaio da padre Vincenzo Arzente (Chiesa cattolica) su “Insieme siamo popolo di Dio”. Arzente, nel suo intervento, ha posto l’accento su “come l’individualismo, il protagonismo, facilmente ci porta a frazionarci, e la storia della Chiesa, ma anche di altre religioni e dei popoli in generale ne è testimonianza. Ma Paolo ricorda ai Corinti –ha aggiunto padre Vincenzo Arzente- che Cristo è Uno, non può essere diviso”.
Il 20 gennaio è toccato al pastore Jens Hansen (Chiesa Valdese), che ha incentrato la riflessione su “Insieme non manchiamo in nessuno dei doni spirituali”. Con una sorta di maieutica, Hansen piano piano ha portato alla scoperta della bellezza dei doni, “da scoprire nell’esperienza degli altri”, adducendo come esempio”la gioia dei protestanti, quando il Concilio stabilì di far leggere la Scrittura nella lingua del popolo, anziché in latino”. E Pax Christi ha voluto rimarcare come Hansen abbia riconosciuto alla Chiesa cattolica “la capacità, in un mondo multimediale, di comunicare più facilmente alla gente, e che il mondo protestante potrebbe trarre vantaggio dall’utilizzo di alcune forme di comunicazione proprie della Chiesa cattolica”.
Il terzo momento è stato il 22 gennaio con il pastore Reinier Van Gent, che si è soffermato su “Insieme siamo chiamati alla comunione”. Anche in altre parrocchie della Diocesi diversi gruppi, associazioni e movimenti, hanno avuto incontri di preghiera e di riflessione, rispondendo così all’invito di Cristo stesso “perché siano uno”.
Sua Eccellenza monsignor Luigi Antonio Cantafora, Vescovo di Lamezia Terme, ha più volte sottolineato come nel Progetto Pastorale Diocesano, presentato a febbraio, sia stata data una grande importanza al dialogo ecumenico, soprattutto a motivo del crescente flusso di immigrati ortodossi. Un fenomeno di drammatica attualità, quello dell’immigrazione nel nostro Paese, con centinaia di migliaia di fratelli e sorelle (oltre che cattolici, anche ortodossi ed evangelici), approdati in Italia, in cerca –forse- di una vita migliore. E anche l’ecumenismo italiano deve ascoltare questo loro grido di disperazione, per accoglierli e aiutarli a crescere anche nella fede”.