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Cultura e Società

In giro per i presepi di Lamezia, tra tradizione e attualità

Antonio Cataudo · 11 anni fa

Ci sono ancora tre giornate festive per poter visitare i presepi allestiti in giro per la Città: Capodanno, domenica 5 gennaio e l’Epifania, ma naturalmente si può approfittare nei momenti di relax negli altri giorni, feriali e prefestivi. Anche quest’anno, senza tralasciare la tradizione, nell’allestire i presepi si è tenuto conto dell’attualità. Partiamo da quello allestito dal signor Nicola Nicolazzo alla Scuola “M. Perri”, che anche quest’anno nel realizzarlo ha assemblato materiale di recupero: carta, plastica, polistirolo, cartone, legno, stoffa, creta e pietre. A fare da scenario al presepe, i focolai di guerra che ci sono nel mondo. Oltre ai pastori che riproducono le scene di vita quotidiana, sullo sfondo si scorgono, infatti, aerei da guerra, che lanciano ordigni di distruzione, mentre il cielo si fa rosso cupo di fuoco. Dopo il bombardamento, devastazione dappertutto con case sventrate e ridotte a brandelli. “Quel cielo che la notte di Natale si è illuminato a giorno per la gloria di Dio, altre volte, troppe, l’uomo lo ha illuminato con sinistri e mortali bagliori di devastazione”. Un monito contro la guerra per progettare una vita migliore. Oltre alla grotta della Natività, nel presepe di Nicolazzo si nota una moschea, perché “chiunque possa vivere il suo Natale con la stessa gioia dei cristiani”.

Imponente il presepe della “Tamburelli”, che i giovani dell’associazione francescana “P. Gesualdo” hanno voluto dedicare alla memoria del fondatore e guida spirituale del gruppo padre Alfonso Di Bartolo, a fra Paolo Donato, cappuccino, scomparso in quest’anno e che “con la sua umile vita ha servito il Signore e tutte le sue creature e al vicario della diocesi don Pasquale Luzzo, deceduto nell’agosto scorso, “sacerdote e maestro per la nostra società”.

Tradizionale il presepe della chiesa Cattedrale, con l’effetto giorno-notte e la suggestione dei fiocchi di neve. Monumentale la Natività nella chiesa di S. Antonio. Da non perdere il presepe a Capizzaglie, vicino l’edificio scolastico.

Ancora attualità nel presepe della chiesa Madre di Sambiase, dove si è voluto rappresentare lo sbarco dei profughi nell’isola di Lampedusa. Nel presepe si nota una mamma che porge il suo bambino nato su un barcone: è una nuova vita che nasce.

Nel presepe allestito nella vicina chiesa di San Francesco di Paola è rappresentato un altro dramma dell’umanità: il muro, che sta a significare <>. Ma ecco Gesù, nato per ravvivare la speranza, portare la luce laddove ci sono le tenebre.

Ancora nel centro storico di Sambiase è possibile ammirare l’artistica Natività allestita da Franco Mastroianni (e suoi collaboratori) in un magazzino, ubicato all’inizio di via Alcide De Gasperi (il cui incasso sarà devoluto ai poveri delle parrocchie San Francesco e San Pancrazio).

Ovviamente girando in lungo e in largo Lamezia, è possibile ammirare altri bei presepi con messaggi significativi per condividere assieme la magia e le suggestioni che queste “opere” sanno creare, perché “il presepe, che è il segno inconfondibile del Natale, perché ricorda la nascita di Gesù il Figlio di Dio fatto uomo per redimere tutta l’umanità –ci piace concludere riportando questa citazione, contenuta nella nota che campeggia a sinistra del presepe della scuola -, è la rappresentazione di ciò che di più profondo e puro esiste nel mondo: l’amore verso il Prossimo… Con tanto più amore verso i bambini, gli anziani, i poveri, i malati”.