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La parola del Vescovo

Riflessione sulle letture del giorno di Natale

Paolo Emanuele · 11 anni fa

La nostra fede, fondata sui documenti storici dei Vangeli, ci dice che nella culla di Betlemme noi adoriamo il Verbo Incarnato, Dio fatto uomo per la nostra salvezza. Il Natale ci fa pensare all’avvenimento centrale e determinante della storia: l’Incarnazione di Dio! L'Incarnazione è pura grazia, puro dono, totale autodonarsi di Dio per la nostra salvezza, redenzione e giustificazione.

Colui che nasce a Betlemme non è solo un uomo, Egli è il Dio che ci ha assunti, assumendo la nostra umanità. Ma si è fatto uomo per noi, per darci la sua vita, per dare se stesso come nostra vita e insegnarci la comunione piena, cioè come prendere su di sé la nostra miseria, il nostro niente, anche il nostro peccato. In più da Lui si impara che non c'è posto su questa terra, né per Lui, ma nemmeno per noi. Lui, il Santo ed il Giusto, il Signore, è venuto tra noi per stare su questa terra solo il tempo di salvarci: è dovuto nascere in una grotta, non avere fissa dimora, fare il viandante ed il pellegrino, morire su una croce, risuscitare dal sepolcro, ritornarsene in cielo. Nel suo Natale, il Bambin Gesù ci insegna la non appartenenza alla terra. La terra non è il luogo "naturale" dell'uomo, il “Giardino dell'Eden” era il suo posto naturale; la terra divenne luogo di abitazione solo a causa del peccato del primo uomo. La terra non è il nostro luogo, la nostra patria, essa è solo via, cammino, deserto da attraversare, esilio, fino al compimento in noi della speranza eterna e del dono dell'eredità nel regno dei cieli. Cristo Gesù rinunziò ad avere la terra, poiché volle essere tutto di Dio e fin dal primo istante in cui vide la luce come vero e perfetto uomo. Il Natale è questo mistero di assunzione, di non appartenenza al mondo, di povertà in spirito, di essenzialità, anche di denuncia dei mali che affliggono l'umanità che esclude e rinnega, toglie il diritto all'uomo di essere.

è un grande mistero quello del Natale, un mistero imperscrutabile che va contemplato con l’occhio d’aquila del quarto Evangelista. Nella vicenda storica di Gesù, Giovanni, illuminato e reso sapiente dallo Spirito Santo, vede la preesistenza di Gesù, la sua eternità, la sua personalità divina, distinta da quella del Padre e dello Spirito, vede la sua incarnazione nel tempo, vede anche l'opera della sua redenzione, i frutti che sono il dono della grazia e della verità. “Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia... perché la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo” (cf. Gv 1,1-16). Il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio, Creatore e Signore come il Padre, Luce del mondo e principio di ogni sapienza creata che aleggia nell'Universo. Egli è “l’irradiazione della grazia di Dio e l’impronta della sua sapienza e sostiene tutto con la potenza della sua parola” (cf. Eb 1). Ancor prima di farsi carne, Cristo Gesù era già la Luce del mondo, anche se il mondo preferiva le tenebre alla Luce, perché le sue opere erano malvagie; e tuttavia Egli è la manifestazione nel tempo dell'amore e della misericordia di Dio Padre; Egli è venuto tra noi per rivelare l'amore e la carità di Dio. è venuto per porre la sua dimora tra noi, in noi: i cuori santificati sono il luogo privilegiato dove si può vedere la presenza del Signore; sono essi la casa dove abita il Redentore di Israele. Oggi sentinelle che “alzano la voce, insieme esultano, poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore” (Is 52, 8) sono i cristiani, la casa di Dio è la Chiesa: qui è la sua dimora, qui il luogo singolare della sua presenza; e tuttavia questo avviene se il cristiano accoglie il Signore nella sua casa e vive il mistero dell'adorazione, che è obbedienza purissima al suo santissimo nome. Ogni cristiano deve gridare il ritorno del Signore nel suo cuore e gridarlo con gioia ed esultanza, in modo che altri possano desiderare ed aspirare, chiedere attraverso la via sacramentale anche nel loro cuore il ritorno del Signore. Il mistero del Natale è questo ritorno di Dio che vuole abitare in ogni uomo, ma è anche grido di giubilo di chi ha incontrato il Signore che è venuto ad abitare nella sua casa ed essere l'ospite santo dell'anima santificata dalla sua divina carità.

Questo è il natale.

è il natale del Signore! è la festa della Luce, ma della Luce vera, la Luce divina che irrompe nel nostro mondo per rischiararlo dalle tenebre di peccato che lo avvolgono. è Cristo la Luce di Dio nel mondo. è la sua parola che illumina ogni uomo di buona volontà.

Luce di Dio e buona volontà dell'uomo danno la pace. Vi annunzio una grande gioia: vi è nato un Salvatore che è Cristo Signore: gloria! Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. è il natale del Signore ed il nostro!

Buon natale!