“Il presepe è una scuola di vita per le famiglie”, che ci insegna che “il segreto della gioia non è nel possedere ma nel sentirsi amati gratuitamente dal Signore, nel donarsi vicendevolmente e nel volersi bene”. L’immagine della famiglia di Nazareth, famiglia “disagiata come tante famiglie calabresi e al tempo stesso piena di gioia”, è stata proposta dal Vescovo di Lamezia Terme S.E. Mons. Luigi Antonio Cantafora nel tradizionale scambio di auguri con la città in occasione delle festività natalizie tenutosi ieri sera nel salone dell’Episcopio.
Alla presenza delle autorità politiche e militari della città e della regione e di diversi sindaci del comprensorio lametino, il Vescovo ha posto l’accento sul tema della famiglia come “comunità in cui si impara ad amare fino al dono di se” e come “risorsa per tutta la comunità”, da cui ripartire per ridare speranza e futuro al nostro territorio.
Un discorso augurale, quello del Vescovo, che parte dalla drammatica condizione delle famiglie colpite dalla crisi economica alle quali indica come modello la famiglia di Nazareth “che tra le difficoltà è piena di gioia perché crede che nella loro vita Dio c’è ed opera”. Famiglie chiamate a riscoprire il loro compito insostituibile di generare alla fede le nuove generazioni perché “se non c’è la fede in Cristo nelle famiglie prevalgono le divisioni e gli egoismi” mentre “la famiglia che vive la gioia della fede diventa sale della terra e luce del mondo, lievito per tutta la società”.
La vita e l’educazione familiare, per il Vescovo di Lamezia, “non sono un fatto individuale perché tutto ciò che si trasmette in famiglia confluisce nella società”: “la famiglia è il luogo dove si ricomincia sempre”, ha affermato Mons. Cantafora, “per questo solo ripartendo dalla famiglia può esserci ripresa sociale ed economica per il nostro territorio”. E’superata, per il pastore della Chiesa lametina, la convinzione per cui “la famiglia è finita” perché “i giovani sono sempre più affamati di famiglia e vogliono costruire famiglia”.
Dal Vescovo, un deciso appello alla comunità lametina a riscoprire la sua vocazione all’accoglienza amorevole, a cogliere nella vicinanza alle tante famiglie di immigrati giunte nel nostro territorio “un’occasione profetica per conoscere e amare lo straniero e farci testimoni di quella fratellanza che ha la sua radice nell’amore di Dio che ci fa vivere pienamente da fratelli”.
L’augurio di Mons. Cantafora per il Santo Natale è quello che “il ricordo gioioso della nascita di Gesù possa essere festa di un nuovo inizio, per far ripartire la speranza, per riprendere il cammino fiduciosi nell’amore di Dio che è venuto ad abitare nel cuore dell’uomo”.
Ad aprire la cerimonia, il saluto della presidente della sezione lametina dell’Unione degli Imprenditori Cattolici Nelida Ancora: “in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando” – ha affermato – “l’Ucid ha intrapreso un cammino di collaborazione con le realtà del territorio impegnate in tutti i settori consapevoli che possiamo salvarci solo stando insieme”.
Sono intervenuti il Sindaco Gianni Speranza, il Dott. Paolo Barbieri (rappresentante delle famiglie diocesane), l’avvocato Graziella Astorino (Ufficio Cultura Diocesi) e Salvatore Vumbaca (imprenditore) che hanno colto nelle parole del Vescovo “un prezioso stimolo a proseguire sulla strada del bene comune”, facendo convergere verso questo alto obiettivo le idee e gli sforzi di tutti coloro che hanno a cuore il futuro della città di Lamezia Terme.