Al Centro Commerciale Due Mari - A cura dell’associazione “Don Bosco 3 onlus” e dei ragazzi dell’Operazione Mato Grosso E’in programma per sabato, 30 novembre 2013 al Centro Commerciale Due Mari di Maida (Catanzaro), l’inaugurazione della mostra di mobili e sculture in pietra e legno “Arte e Carità”. L’iniziativa è organizzata dall’associazione “Don Bosco3onlus” e dai giovani volontari impegnati nell’Operazione Mato Grosso.
L’esposizione sarà aperta, 12 ore al giorno, fino al 6 gennaio 2014, grazie alla disponibilità dei tanti volontari promotori della mostra. Le sculture e i mobili esposti sono stati realizzati dai ragazzi poveri che frequentano le scuole artigiane in quattro Paesi dell’America Latina e cioè Brasile, Perù, Ecuador e Bolivia. La scuola è la “Familia de Artesanos Don Bosco”.
I promotori della seconda edizione della mostra “Arte e Carità”, vogliono rimarcare che la scuola artigiana e la produzione di manufatti è una delle tante realtà nate dall’attività missionaria in America Latina di Padre Ugo De Censi, il sacerdote salesiano che nel 1979 ha fondato l’Operazione Mato Grosso per dare una risposta concreta ai disagi e alle difficoltà della popolazione che vive in quei territori. Gli organizzatori dell’evento tengono a puntualizzare che non si tratta di mobili e sculture commerciali “ma di opere d’arte vere e proprie, create e lavorate a mano nei villaggi delle Ande a 2500 metri di altezza”. Dall’America Latina, le varie opere arrivano poi a Livorno e al deposito di Sarezzo a Brescia, da dove poi vengono smistate per le varie località italiane dove la mostra viene organizzata. L’esposizione al Centro Commerciale Due Mari è alla sua seconda edizione; già l’anno scorso l’iniziativa ha ottenuto un grande riscontro e la mostra è stata visitatissima. Compratori, esperti artigiani, visitatori occasionali, tutti sono stati concordi nel riconoscere l’ottima manifattura dei lavori esposti, oltre alla pregiata qualità dei materiali con cui sono stati realizzati.
A collaborare all’organizzazione dell’evento è anche il sacerdote diocesano Don Claudio Piccolo Longo che per molti anni ha fatto attività di missione proprio in America Latina e quindi conosce bene la realtà da cui provengono le opere della mostra e, soprattutto, conosce i ragazzi che le creano. “Vogliamo ripetere questa iniziativa anche quest’anno visto il successo ottenuto dalla prima edizione e grazie anche alla grande disponibilità dei volontari”. Don Claudio spera davvero che “queste opere che arrivano dall’altra parte del mondo, diano la speranza di un futuro più dignitoso a tanta povera gente e la possibilità ai ragazzi dell’America Latina di vivere nella loro terra. Per noi che li commercializziamo – sottolinea il sacerdote – questi manufatti vogliono essere uno stimolo a dare un po’del nostro tempo mantenendo vivo lo spirito della gratuità, del donarsi agli altri in maniera disinteressata. Per chi compra queste opere c’è la certezza di aver compiuto un gesto buono che ha come scopo il sostegno reale a dei popoli che vivono ai margini del mondo e non solo dal punto di vista geografico; inoltre vi è anche la consapevolezza di avere a casa propria un pezzo unico e di gran valore”. A questo proposito si precisa che i ricavi della vendita dei mobili e delle sculture della mostra sono destinati per metà ai ragazzi artigiani creatori delle opere che, peraltro, sono già stati pagati a lavoro ultimato; per l’altra metà il denaro viene utilizzato per portare acqua potabile, viveri e medicinali al popolo andino.