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Vita diocesana

Concluso al Santuario di Dipodi l’Anno della Fede

Antonio Cataudo · 11 anni fa

Il Vescovo: “I cristiani perseguitati scuotono la nostra fede” “I martiri della fede sono stati centomila nell’ultimo anno” e le discriminazioni e le persecuzioni nei confronti dei cristiano nel mondo “sono uno schiaffo alla sonnolenza della nostra vita cristiana”. Ai cristiani perseguitati nel mondo a causa del Vangelo va il pensiero del Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Cantafora che ieri sera, al Santuario di Dipodi, ha concluso in comunione con la Chiesa Universale l’Anno della Fede proclamato da Papa Benedetto XVI.

Al termine del pellegrinaggio, che ha riportato la statua della Madonna di Dipodi nel suo Santuario, il Vescovo di Lamezia ha invitato la Chiesa lametina a pregare per i cristiani perseguitati a causa della loro fede in Cristo, un monito per tutti noi “a riscoprire la fede come il tesoro più prezioso dell’esistenza umana”.

Grande partecipazione al momento conclusivo della Peregrinatio Mariae che nei mesi di ottobre e novembre ha visto la statua della Vergine Maria, venerata nello storico santuario della collina di Dipodi, far visita alle tante comunità parrocchiali della città di Lamezia Terme. Comunità, movimenti e associazioni della Diocesi hanno voluto accompagnare Maria nella sua casa per affidarsi a Lei, a Lei che è “Beata perché ha creduto”, a Lei che prende per mano i discepoli di Gesù e come Madre li accompagna nel cammino della vita cristiana.

Un grande momento di fede comunitaria, quello che ha concluso l’Anno della Fede nella Chiesa lametina, con la partecipazione di numerosi sacerdoti e fedeli da tutta la Diocesi, immagine di una Chiesa unita nella fede che con fiducia abbraccia la sfida della nuova evangelizzazione, di annunciare la fede in Gesù morto e risorto alla società di oggi.

Dal pastore della Chiesa lametina, l’invito alla preghiera per i poveri che sono “la carne di Cristo che la Chiesa è chiamata a servire”; per le tante persone lontane dalla fede perché scoprano “che la fede non è il conforto dei deboli, ma la certezza e la speranza dei forti, il tesoro più prezioso della nostra vita”; per le famiglie perché “riscoprano la loro vocazione di trasmettere la fede ai figli senza farsi deviare da un certo costume che vuole i genitori sempre giovani, ma in realtà sempre più lontani dalla vita dei figli”; per i governanti perché “mettano da parte l’interesse personale e si impegnino nella ricerca del bene comune”; per i sacerdoti perché siano “pastori appassionati alla ricerca delle tante pecore perdute delle nostre periferie”.

La fede – ha proseguito il Presule – “è una porta sempre aperta per tutti noi” e solo “se c’è fede in Cristo superiamo gli individualismi e le inimicizie tra di noi” e ci fa amare i fratelli con lo stesso amore di Cristo.

Mons. Cantafora ha affidato alla Vergine Maria di Dipodi le preghiere di tutta la comunità diocesana ricordando come “Dipodi sia il luogo dove incontriamo Maria nel cui grembo Dio si è fatto uomo e qui Maria ci mostra il suo figlio”.

Nel Santuario, dove è in corso un imponente progetto di restauro, il Vescovo e il Rettore del Santuario Don Antonio Astorino hanno consegnato un riconoscimento al Sindaco di Feroleto Pietro Fazio e alla Polizia Municipale per la collaborazione offerta al pellegrinaggio che ha concluso l’Anno della Fede e la Peregrinatio dell’Effige della Madonna di Dipodi.