Tra tutto ciò che di buono l’Italia esporta all’estero, c’è anche purtroppo qualcosa di negativo. “Mafia, pizza e mandolino”: siamo diventati questo in tutto il mondo; ma perché non possiamo essere “Antimafia, pizza e mandolino”?! Come la mafia è nata in Italia, parallelamente anche l’Antimafia, come dice Gaetano Savetteri, direttore artistico di “Trame.3”, terza edizione del festival sui libri contro la mafia che si svolge in questi giorni a Lamezia Terme, nasce in Italia, e ha uno sviluppo sempre maggiore.
In Calabria ci sono persone che si impegnano nella lotta alla mafia: da Armando Caputo, presidente dell’ALA, Associazione Antiracket Lamezia, passando per Don Ennio Stamile, parroco di Cetraro, in provincia di Cosenza, e anche un altro parroco, Don Giacomo Panizza, un bresciano che da 30 anni vive e lotta contro la mafia a Lamezia Terme, con la sua comunità ProgettoSud.
Quindi, volendo, la mafia si può battere… abbiamo il dovere morale di farlo, e un festival come quello di Trame può essere solamente un inizio per questa lunga lotta alla mafia. “La mafia è un fatto umano, ha avuto un inizio e avrà una fine” diceva Giovanni Falcone: vogliamo che questa parole restino così, campate in aria?