“Dio ci ama gratuitamente: questa è la vera notizia che fa notizia, la notizia che il giornalista è chiamato a consegnare agli altri”. Si rivolge così il Vescovo Mons. Luigi Cantafora agli operatori della comunicazione, radunati nel Salone dell’Episcopio per incontrare il Pastore della Chiesa lametina e riflettere con lui sulla missione di chi opera nel mondo della comunicazione, una professione delicata che richiede competenza e discernimento, che esige il rispetto e la promozione della persona umana e della sua libertà.

Il Vescovo ha meditato con i giornalisti locali sul Salmo 18, che proclama che “I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento”. In questo Salmo, secondo il Vescovo, si possono cogliere dei riferimenti alla figura dei giornalisti “chiamati come il giorno, il cielo e la notte di cui parla il Salmo a esprimere la grandezza del Creatore”.

E proprio prendendo spunto dai versi del Salmista, il Vescovo ha invitato i giornalisti lametini a “risvegliare la meraviglia per la Bellezza e per la Verità”.

Il Presule ha parlato di un modo “umano” di fare comunicazione, che “non può essere guidata soltanto dalle logiche economiche del profitto, ma deve mettere l'uomo al centro, deve recuperare un'autentica cultura dell'uomo".

In virtù della “centralità dell’uomo” nei processi della comunicazione, il Presule ricorda che "non si può fare appello indiscriminato alla libertà di espressione", perché "la persona va sempre tutelata" e "nulla può essere scritto o trasmesso a danno della verità".

“Se la Chiesa vi coinvolge” – ha detto ancora il Vescovo – “è perché vi considera partecipi della sua missione, in quanto chiamato ad essere trasmettitori dell’unica Notizia che salva, la Notizia che Dio è amore”.

A spiegare il senso dell'incontro odierno, il direttore dell'ufficio comunicazioni sociali, Don Roberto Tomaino, che ha spiegato che il momento di comunione con gli operatori della comunicazione giunge al termine della 47esima Settimana delle Comunicazioni Sociali (5-12 maggio 2013), che ha avuto come traccia di riflessione il messaggio di Papa Benedetto XVI "Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione".

Per Don Roberto, "il fine di questi incontri tra gli operatori della comunicazione e il loro vescovo è quello di rinsaldare i rapporti tra di noi che non sono soltanto rapporti professionali, ma rapporti di stima e sincera amicizia". E ha annunciato che incontri come quello di questa mattina potranno diventare una "tradizione annuale", occasioni concrete in cui sperimentare la vicinanza della Chiesa lametina a quanti operano nel mondo della comunicazione.