“Maria si fa pellegrina nella nostra città e ciò è motivo di sprono per una fede che si faccia portatrice della Buona Notizia del Cristo Morto e Risorto”. Con queste parole, il Vescovo Mons. Luigi Cantafora ha accolto ieri sera in Cattedrale il Quadro Divino della Madonna di Visora, che per tutto il Mese di Maggio sarà esposto nella Chiesa Madre della Diocesi, dove nelle prossime settimane si recheranno in pellegrinaggio le parrocchie e le diverse realtà ecclesiali della comunità diocesana.
Un segno visibile della presenza della Madre di Dio nella Chiesa, un’immagine che ci spinge a farci anche noi “pellegrini”, con la stessa fede e lo stesso amore di Maria che va a visitare la cugina Elisabetta, per portare Gesù, la sola risposta alle attese e alle speranze degli uomini.
E proprio il pellegrinaggio – ha ricordato il Vescovo – è la dimensione che segna il cammino della Chiesa che “mentre vive sulla terra, è proiettata verso l’alto, verso l’eternità”.
Sul modello di Maria, anche la Chiesa “deve mettersi in cammino verso i deserti spirituali del nostro tempo, come la ricerca del successo a tutti i costi, il materialismo, e come la Vergine deve portare nel mondo Cristo, Unico Salvatore dell’uomo”.
Il Pastore della Chiesa lametina, richiamando le parole di Papa Francesco, non nasconde che “la Chiesa può ammalarsi di autoreferenzialità, può chiudersi in sé stessa in una specie di narcisismo”, così come si fa sempre più forte nel nostro tempo “l’insidia del Maligno che vuole far credere che Dio non vuole la felicità dell’uomo”.
Di fronte a tutto questo – ha continuato il Presule – “la Chiesa deve sentire l’assillo dell’annuncio, deve andare verso le periferie esistenziali per annunciare la Buona Notizia del Cristo Morto e Risorto”.
L’auspicio del Vescovo è che “il Mese Mariano ci faccia fare esperienza che solo il Signore è la Parola potente che sconfigge la morte e ci fa uomini “apostoli”. E si rivolge in particolare alle famiglie perché “in questo mese di maggio portino i figli dinanzi al Quadro della Vergine” perché “primo dovere del genitore cristiano è trasmettere la fede ai figli”.
Nel pomeriggio l’Effige della Madonna era stata accolta nella Chiesa di San Domenico dal parroco Don Antonio Brando.
Dopo una breve processione sul Corso, l’accoglienza in Cattedrale del Quadro ha visto l’incensazione da parte del parroco Don Isidoro Di Cello, mentre un rappresentante della comunità diocesana e un laico hanno offerto alla Vergine dei fiori e una lampada, segni eloquenti di una devozione mariana, radicata nella nostra comunità diocesana, che trova in Maria il modello di una fede semplice, orante, una fede che si fa offerta d’amore quotidiana della propria vita a Dio e ai fratelli.