Servire e custodire, compiti del sacerdote - E’la 20° ordinazione di monsignore Cantafora Due fatti coincidenti, che hanno dato maggiore enfasi ed importanza all’ordinazione presbiterale di fra' Umile Caudana, della comunità dei Fratelli e Sorelle missionari della Via. La festività di San Giuseppe e l’inizio del ministero petrino sono caduti proprio nel giorno dell’ordinazione sacerdotale di fra Umile che segneranno in modo indelebile il suo cammino di “servizio” la sua “alleanza che va osservata”. Così il vescovo Luigi Cantafora ha definito il compito del presbitero. “Alla nostra gioia per il Papa Francesco – si aggiunge – quella del presbiterato, per fra Umile” ha sottolineato il presule ricordando che “ l’amore del Signore ci fa intraprendere la strada”.
Tra i compiti principali del sacerdote quello di “custodire” i fratelli e di “ servire amando” ha ricordato il vescovo, durante l’omelia pronunciata la sera di San Giuseppe, di fronte ad una comunità numerosa di fedeli riunita in cattedrale.
“Il sacerdozio non è una strada tra le tante, ma un’alleanza che va osservata e San Giuseppe è l’icona di questa vocazione” ha detto il vescovo durante l’omelia. “ La custodia che Giuseppe vive nei confronti del Redentore ne fa un maestro che deve sempre imparare”.
Cantafora ha invitato a guardare a Giuseppe che ci mostra la vicinanza a Cristo come servizio umile, come ci ha ricordato pure Papa Francesco. Il sacerdozio è una “consegna radicale della vita” ha aggiunto il vescovo, invitando il giovane prete ad entrare nella “comunione presbiterale e a vivere sempre il ministero con umiltà e comunione con il vescovo e i fratelli”. Monsignore Cantafora di fronte ad un popolo orante e commosso ha sottolineato che “non c’è carità senza obbedienza”. Rivolto a fra Umile gli ha ricordato di “custodire il cuore, osservare il celibato, lo stile di vita e accogliere gli ultimi e i poveri”. Infine ha sollecitato il nuovo prete a farsi servo della misericordia. Concludendo l’omelia il presule ha detto che i Piccoli fratelli della via vogliono portare come i primi fratelli la parola. E’una forma di adesione al Signore “in povertà e castità”. Così il vescovo ha esortato fra Umile dicendogli che “ da oggi sei un uomo nuovo, non ti voltare mai indietro”.