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Parrocchie news

“Perché avete paura?”, il titolo della Veglia di preghiera di Romena al Carmine

Cesare Natale Cesareo · 12 anni fa

Una grande barca a vela allestita al centro dell’altare della chiesa del Carmine in Lamezia ovest, retta da don Pasquale Luzzo assieme a don Carlo Cittadino, a fare da sfondo alla Veglia di preghiera, proposta -com’è ormai consuetudine, su iniziativa del locale punto Pace di “Paxchristi”, guidato da Nino Campisi- dalla Fraternità di Romena/Pratovecchio (AR), fondata nel 1991 da don Luigi Verdi, “una comunità aperta a tutti coloro che sono in cammino verso se stessi –come ha spiegato lo stesso don Luigi Verdi-, che prova a custodire una forma di umanità di cui il mondo ha bisogno per sopravvivere. La fraternità, che vive nel rustico che abbraccia la pieve, la ‘chiesa del popolo’–ha concluso don Verdi-, propone le Veglie di preghiera in tutta Italia, dove al lume di una candela, con l’armonia di un canto e lo sguardo sull’icona, per una sera, nella tua città, Romena ti invita a fermarti”.

Titolo della Veglia proposta nella chiesa del Carmine, “Perché avete paura?”; e la barca a vela al centro dell’altare segue uno stile ad effetto scenografico che caratterizza da sempre le Veglie della comunità di Romena. Tre le tappe che hanno scandito il percorso. E ognuna delle tappe è stata introdotta da un brano del Vangelo: il sepolcro vuoto (“Non c’è più niente”); la tempesta di vento, con le onde che si rovesciano nella barca dove c’è Pietro con i pescatori, mentre il Signore dorme (“Perché avete paura?”); cercare, prima di tutto, il regno di Dio e le altre cose, saranno date in aggiunta (“Una fede nuda”).

La Veglia di Romena è caduta alla vigilia della rinuncia di Sua Santità Benedetto XVI al Ministero Petrino, per cui don Luigi Verdi ha fatto subito riferimento, all’inizio della sua riflessione, all’umiltà e alla mitezza del Papa per questo suo grande Atto “per il bene della Chiesa”, riprendendo proprio una frase del Sommo Pontefice –e legandola al significato della barca posta al centro dell’altare del sacro tempio del Carmine-, pronunciata in mattinata a San Pietro, nel corso dell’ultima Udienza Generale: <>.

“Se in quella barca c’è sempre il Signore -ha ripreso don Luigi Verdi, rivolgendosi ai fedeli- voi non avete di che temere. La paura va affrontata, bisogna avere coraggio”. Il fondatore della comunità di Romena si è poi soffermato sulle che ci attanagliano: “se c’è una crisi –ha aggiunto don Verdi-, bisogna trovare un punto di pace dentro la tempesta. E con il Signore accanto, nessuno potrà più dire . Dio è più profondo del fondo. E allora… ricominciamo”. Il messaggio di don Luigi Verdi è stato chiaro: “bisogna tornare ad una , cioè tornare: alle cose semplici, per passare da soli una porta stretta; a recuperare la leggerezza; a riuscire ad avere delle responsabilità più forti dei nostri sogni; alla tenerezza”.

Con due settimane di anticipo, rispetto all’elezione del neo Pontefice (13 marzo), don Luigi Verdi sembra sia stato profetico, perché il nuovo Papa, assumendo il nome (ispirandosi a San Francesco d’Assisi), vuole incarnare questo stile semplice, con un ritorno ad una Chiesa povera protesa a tendere una mano ai poveri.