·

Notizie

Aspettando il Conclave

Armido Cario · 12 anni fa

è iniziata la prima Congregazione Generale nell’Aula Paolo VI alle 9.30, ne seguirà un’altra nel pomeriggio. Vi prendono parte tutti i cardinali finora arrivati a Roma e proseguiranno fino a quando non si raggiungerà il numero dei 115 cardinali elettori. A cosa servono queste riunioni precedenti al Cardinale? Nel briefing di venerdì scorso, P. Lombardi, Direttore della Sala Stampa Vaticana, aveva anticipato che in queste riunioni, i cardinali possono affiatarsi e percepire il sentire comune, ai fini anche della convocazione e dell’ingresso in Conclave. E mentre si dà apposita notizia di volute ombre sui cardinali elettori - dato che per il successore è ancora presto - La7 trasmette il film I Borgia, forse per informarci sul come avvenivano o avvengono i conclavi.

Certo una consultazione anche rapida di qualche libro di storia, avrebbe potuto evitare qualche inesattezza per non dire falsità. Ma si sa che Voltaire, la voce dell’illuminismo, il grande amante della verità diceva: “Calunnia, calunnia, tanto qualcosa resta sempre”. Ma al di là di tutto, gli unici “veramente” interessati, ovvero il miliardo di fedeli di questa Chiesa Cattolica, si preparano al Conclave, senza pronostici, senza schedine, ma con qualche preghiera in più e con un forte senso di Chiesa, che puntualmente risorge nell’anima dei credenti.

Si moltiplicano le ore di adorazione nel mondo intero, nelle Chiese si celebra la Messa Pro eligendo Pontifice, i Rosari sono pregati non più per le intenzioni del Santo Padre, ma perché il Signore dia alla Chiesa un Papa accetto a Dio. E da quando nella Messa non si sente più il nome del Papa, perché la Sede è vacante, ci si rende conto, che abbiamo bisogno del Papa. Il nome ci manca, ovvero la sua Persona, la sua Presenza, ci mancano, ci sono necessarie. Perché il Papa, per noi cattolici, non è una figura tra le tante, ma è il principio della nostra cattolicità. E se il principio è una persona, questo vuol dire che non abbiamo una burocrazia e un’amministrazione centrale a cui rispondere, ma una relazione da custodire e vivere. Un teologo scriveva: “Il Santo è sempre contrassegnato dalla sua passione per l’elemento cattolico”. Non abbiamo nessun santo che non sia stato un rivoluzionario e un riformatore, ma al tempo stesso non abbiamo nessun santo che non abbia messo la propria rivoluzione al servizio del papa. Si pensi a Francesco d’Assisi o a Ignazio di Loyola (ed è proprio il caso di dirlo in 2000 anni di storia) e così via dicendo.

Chi si affanna a descrivere il nuovo conclave, dicendo che sarà un conclave senza personalità forti! Chi profetizza papi europei o extraeuropei, dimenticando che la Chiesa Cattolica è l’unica Chiesa non nazionale, a differenza di quelle protestanti o ortodosse, pertanto la questione è davvero irrilevante! In effetti tutti questi esperti vaticanisti dimenticano gli interessati, i cattolici del mondo intero, a cui interessa una sola cosa: purché sia santo! Per il resto poco importa! L’importante, come preghiamo nella Messa, è che sia accetto a Dio. L’unica speranza è che anche i cattolici vadano a scuola dalla liturgia della Chiesa e non altrove. Perché davvero l’unica cosa che conta è che il nuovo Papa sia accetto a Dio! e guardando un po’indietro non abbiamo motivi per non sperarci che ciò avvenga.