Prima Domenica di Quaresima Non ce la faremo a commentare tutto il Vangelo di questa Prima Domenica di Quaresima, in quanto la sua profondità e la sua bellezza sono di una ricchezza così immensa che non basterebbe un libro per dire solo un balbettio di tutta la meraviglia che ci dona. Per questo ci fermeremo su un singolo punto di questo Vangelo, quello dove dice: “Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame.”(Luca 4,2)
Tu di cosa hai fame? Con che cosa sazi la tua fame? Riesci a saziare la tua fame? Ecco una domanda che in questo tempo di combattimento quaresimale potremmo porci. Come il corpo ha bisogno di cibo, anche la nostra vita ha bisogno di cibo. L’atto del mangiare non è solo un atto esterno, ma anche un atto interiore. Ma proprio come il corpo che conosce cibi buoni e cibi dannosi, cibi che saziano e cibi che invece fanno venire ancora più fame, anche la nostra vita, il nostro cuore, la nostra anima conosce cibi diversi.
Non tutto quello che mangiamo ci sazia. Noi mangiamo non solo con la bocca, mangiamo con tutto il nostro essere: mangiamo con gli occhi, cercando cose che ci piacciono e dilettano la vista e il cuore; mangiamo con la mente, leggendo, pensando, riflettendo, ponendoci domande e cercando risposte; mangiamo con il cuore, cercando l’affetto degli altri, lo stare al centro dell’attenzione, l’essere ricambiati per l’amore donato.
Però spesso non sappiamo fare discernimento di tutto questo cibo, con gli occhi guardiamo di tutto e ci lasciamo turbare o trasformare dalle cose che vediamo; con la mente coltiviamo pensieri che fanno del male a noi e agli altri, inganniamo noi stessi, pensando di essere nel vero; con il cuore spesso per avere un poco di attenzione e di considerazione da parte degli altri siamo pronti a sacrificare la parte migliore di noi stessi smarrendo la nostra identità per compiacere gli altri fino ad arrivare al punto da non sapere più chi siamo veramente. Dice il Signore per bocca del profeta Isaia:
“Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro patrimonio per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.” (Isaia 55,2)
In questo è da ricercare uno dei significati profondi del digiuno quaresimale. Un iniziare a fare “selezione” di ciò che mangiamo, in modo da scartare quanto è inutile o pericoloso e di scegliere quanto nutriente e gustoso.
La tua vita è fatta per cibi deliziosi, per cose belle, per frutti gustosi, smettila di mangiare sassi pensando che siano pani e inizia a cercare un cibo che sazia davvero, un cibo che dona forza, bellezza, libertà e verità, un cibo che riscalda e conforta.
Gesù questo cibo l’ha trovato: Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio. E tu?