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Vita diocesana

"La Chiesa è ciò di cui faccio parte e devo amarla fino in fondo"

Saveria Maria Gigliotti · 3 anni fa

Scambio di auguri tra il Vescovo Giuseppe ed il personale degli Uffici di Curia

“La Chiesa è ciò di cui faccio parte ed io devo amarla ed amarla fino in fondo, sentendomi parte attiva, stando dentro e non distaccato”. Questo, uno dei passaggi dei saluti che il Vescovo, Monsignor Giuseppe Schillaci, ha fatto stamani nel corso di un incontro con il personale degli uffici di Curia in occasione degli scambi di auguri natalizi.
“La Chiesa – ha aggiunto il Vescovo - fa parte della mia esistenza, non è qualcosa di estranea a me, e, nel momento in cui parli male di essa, tu stai parlando di me. Questo non è assolutamente facile, però dobbiamo sempre più entrare in questa visione. Lo dobbiamo imparare dai grandi Santi”.
Poi, rivolgendosi ai presenti, Monsignor Schillaci, ha ringraziato “per quello – ha detto - che quotidianamente siete chiamati a fare in questa visione” invitando, nel contempo, ad “accompagnare questo sinodo, questa voglia di camminare insieme, con tutti: c'è chi è più docile e disponibile e c'è chi è più recalcitrante, ma dobbiamo camminare e fare camminare anche gli altri insieme. Dobbiamo farci strumento affinché gli altri camminino insieme. La Chiesa è, in questo momento, segno di unione. L'orizzonte che ci aspetta. Adesso si tratta in maniera molto concreta di attuarlo ed il cammino sinodale vuole essere questo. Se la Chiesa è sinodale, allora fatecelo vedere come è questa sinodalità. Non è facile, ma si deve essere disposti a rischiare”.
Ad inizio dell'incontro, a rivolgere gli auguri al Vescovo a nome di tutto il personale degli uffici di Curia, è stato il Vicario Generale, Monsignor Giuseppe Angotti: "Nei suoi interventi in questi giorni – ha detto rivolgendosi a Monsignor Schillaci - , ci sta ripetendo più volte che il significato autentico del Natale è l'essere famiglia. E noi qui, oggi, siamo famiglia. Ciascuno di noi, collaboratore di Curia, è chiamato a coadiuvarla nel governo della Diocesi senza mai dimenticare la prospettiva evangelica di questo importante suo Ministero. Ognuno per la sua parte, per il bene di tutti, per il bene della nostra Chiesa diocesana”.