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Cultura e Società

Colloqui coi personaggi di Luigi Pirandello in “Fantasmi” al Teatro Politeama

Paolo Emanuele · 12 anni fa

Due personaggi, un uomo e una donna, si aggirano come degli intrusi in platea: lui, spiando e scrutando il pubblico; lei, a sua volta, si nasconde e sembra spiare lui. Poi, prima l’uno e poi l’altra guadagnano il palcoscenico e scompaiono dietro le quinte. E’l’inizio di (“Teatro degli Incamminati-Diablogues/Compagnia Vetrano-Randisi”), quarto appuntamento e quarta esclusiva regionale al Teatro Comunale Politeama di Lamezia Terme, per la Stagione di prosa 2012/2013, in scena venerdì 25 e sabato 26 gennaio alle 20:45, con matinée alle ore 10 del 26 gennaio in collaborazione con “Stagione Teatro Ragazzi”.

Si è trattato di colloqui coi personaggi di Luigi Pirandello e con Totò e Vicé, personaggi fantastico/poetici del teatro di Franco Scaldati, poeta e drammaturgo palermitano, per comporre una riflessione umoristica e struggente sull’attesa, la negazione e l’accettazione della morte.

Totò e Vicè interpretano due personaggi che si tengono per mano, chiamandosi per nome, e si fanno domande da bambini, alle quali spesso non sanno dare una risposta; ancora, passano dalla vita all’aldilà, per poi far ritorno dal camposanto –respinti perché gli era stato chiesto loro di esibire la “tessera di morto”- alla vita, senza volersi più separare, immersi in un mondo a dir poco surreale.

Con la riscrittura di “Sgombero” e de “L’uomo dal fiore in bocca”, gli attori e registi siciliani Enzo Vetrano e Stefano Randisi, affiancati sul palco da Margherita Smedile, hanno voluto così trasmettere alla platea un percorso pirandelliano, intrecciandolo a dialoghi surreali e citazioni fulminee, attinte dal repertorio di Totò e Vicé.

Il tutto proposto in un atto unico –con testo e regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi-, della durata di 70 minuti, avente come location una stazione ferroviaria (con tanto di binario e locomotore in movimento, trainato da un invisibile filo di nailon), in cui sembra si sia fermato il tempo, forse per un bombardamento, dando “la percezione –si riporta dalle note di regia- del senso di grande vitalità e disprezzo del comune pensare, che si respira in tutta la drammaturgia di Pirandello, della capacità di irridere e far ridere con amarezza dei vizi e dei paradossi della società”.

Molto bella la scenografia di Marc’Antonio Brandolini, con un gioco di luci (curate da Maurizio Viani, realizzate da Giuliano Viani) e di ombre ad effetto tridimensionale, che assieme al suono di Alessandro Saviozzi, hanno creato un’atmosfera davvero suggestiva.

Allo spettacolo del matinéè, al Politeama è intervenuta una rappresentanza di studenti di due istituti cittadini: l’“Einaudi” e il Liceo “Campanella”, accompagnati da alcuni professori. “Nonostante la contemporanea con la , che si è svolta in molte scuole di Lamezia con convegni e dibattiti vari, abbiamo avuto al Politeama –ha detto ai giornalisti presenti Giovanna Villella, della segreteria artistica e organizzativa della Stagione di prosa, al termine della mattinata- una folta rappresentanza studentesca; studenti, che hanno gustato in maniera composta e silenziosa lo spettacolo”. Giovanna Villella ha anche ricordato che Vetrano e Randisi hanno ricevuto il Premio Hystrio “Associazione Critici Teatrali”> per il lavoro di approfondimento che da anni stanno svolgendo sull’opera pirandelliana.

Soddisfatto Enzo Vetrano per la compostezza e per l’apprezzamento dello spettacolo, dimostrato con numerosi applausi da parte del pubblico serale e degli studenti del matinée.