Lamezia NuovaPeriodico di informazione edito dalla Diocesi di Lamezia Terme
Liturgia
IL BATTESIMO DI GESU’PER SCOPRIRE L’AMORE DI DIO CHE CI VUOLE SALVARE TUTTI.
Ugo Caravia· 12 anni fa
Con la domenica che richiama il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano, veniamo di fatto introdotti nel suo stesso mistero; Lui, vero uomo e vero Dio, che carica su di sé i peccati del mondo e che offre in dono lo Spirito di Dio.
E’, quindi, giunto il momento di far sprigionare tutta la nostra esultanza perché- sottolinea il profeta Isaia- è finita la schiavitù del peccato alla quale si è soggiogati, ed “è stata scontata la sua iniquità”. E’un coro unanime e coinvolgente di giubilo per effetto di questa liberazione dal peccato che ci immette direttamente sulla strada della santità, strada dovuta se aspiriamo a contemplare per l’Eternità il Volto di Dio e vivere della Sua Luce. Ma anche l’ascolto attento ed assiduo di quella voce che grida: “Nel deserto preparate la via del Signore, appianate sulla steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati (Is.40,3-4)
Il Signore Dio ha manifestato la sua potenza non come lo fanno i potenti del mondo, bensì scegliendo la strada dell’umiltà, della misericordia e della bontà incarnandosi nel suo Figlio Gesù e trasmettendo in Lui la forza prorompente dello Spirito Santo affinché – tramite Lui- sia infuso nei cuori di quanti, attraverso il Battesimo, si impegnano ad essere figli di Dio, coeredi di Cristo. E perché il mondo credesse che il suo Verbo era in mezzo a noi, il Padre fece udire dal cielo la Sua voce; con lo Spirito che si posava su di Lui come colomba consacrò il suo Servo “con unzione sacerdotale, profetica e regale, perché gli uomini riconoscessero in Lui il Messia. Inviato a portare ai poveri il lieto annunzio” (prefazio).
In Gesù si è fatta conoscere la grazia, ossia l’amore di Dio che vuole salvare tutti, chiedendoci in cambio di rinnegare l’empietà, cioè la malvagità distruttiva e mortale che può dominarci, e i desideri cattivi, contrari alla vita.
Il Battesimo ci introduce in tale stato di grazia perché in Gesù c’è la volontà di salvare e di far vivere gli uomini, non facendo preferenze di persone, “ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a Lui accetto”. Del resto, come è stato scritto, è proprio questa la sua missione. Quella di aprire gli occhi ai ciechi, di liberare i prigionieri, sia nel senso di sollievo e liberazione dai mali temporali, sia nel senso di liberazione dal peccato, dal quale provengono tante sciagure che affliggono l’umanità.
Nella “Lumen Gentium troviamo una risposta pratica al nostro battesimo: “Tutti i cristiani, divenuti nel battesimo della fede…figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò realmente santi, debbono, con l’aiuto di Dio, mantenere e perfezionare, vivendola, la santità che hanno ricevuta”.
Come tutto questo? Attraverso alcuni elementari principi e stili di vita: con sobrietà, che è la saggezza, la capacità di discernimento e di scelta; con la giustizia, che è una condotta costruttiva e benefica nei confronti della comunità in cui si vive; e, infine, con la pietà, ovvero con l’amore verso Dio, la fede in Lui.
Giovanni Maria Cataldi