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Parrocchie news

Nel centro storico di Lamezia ovest, gli antichi mestieri nel presepe vivente

Antonio Cataudo · 12 anni fa

Pubblico delle grandi occasioni nella serata di Santo Stefano nel suggestivo centro storico di Lamezia ovest per la rivisitazione degli antichi mestieri, che hanno animato la sesta edizione del presepe vivente, organizzato dalle Parrocchie “San Francesco di Paola”e “San Pancrazio”, guidate dai Padri Minimi del locale convento, con l’aiuto dei tanti collaboratori volontari che lavorano nei ritagli di tempo per allestire al meglio il presepe vivente. E sono state a centinaia le persone, che attratte dalla magia che un presepe vivente sa accendere in grandi e piccini, si sono riversate alla “Miraglia”, in via Domenico Porchio e traverse, per ammirare i vari mestieri, interpretati dai figuranti, rigorosamente in costume tradizionale del tempo. Sono state rappresentate scene di vita quotidiana di un tempo ormai passato, ma non per questo dimenticato, almeno per quel che riguarda le persone anziane, che hanno interagito con i visitatori, spiegando specialmente ai giovani che tutto ciò che si trovano a visitare, rappresenta il vissuto del popolo sambiasino.

E difatti, il presepe vivente parte proprio dalle tradizioni locali per far riaffiorare i mestieri di una volta. Ma se ancora oggi esistono “u scarparu”, “u varvieri”, “u falegnami”, “u sartu”, bisogna far fatica per trovare “a maistra” (colei che imparava le allieve a cucire), “u scrivanu”, “a putiga du vinu” (la vecchia bottega artigianale del vino), “u critaru” (colui che modella la creta), la famiglia riunita attorno al braciere, i bambini con i giochi di una volta, ormai sostituiti da ciò che propone l’era tecnologica. Fortunatamente, ci sono dei valori che dalle nostre parti continuano a rimanere intatte, sia pure col passare inesorabile del tempo. Come la tavolata imbandita, dove viene offerto all’ospite tutta roba fatta in casa: olive, giardiniera, crespelle, pomodori secchi, “fhazizza” (salsiccia), “a pasta i casa” (pasta fatta in casa) e quant’altro.

Un viaggio suggestivo quello compiuto dai visitatori, per scorgere sempre qualche particolare in più tra le viuzze della “Miraglia”, fino a giungere alla chiesa dell’Addolorata, dove la famiglia Bernardi ha impersonato la Natività.

Soddisfatto per come è andata la prima serata, il superiore e parroco moderatore delle due parrocchie “San Francesco di Paola”e “San Pancrazio”, padre Antonio Bonacci, che quest’anno ha voluto che i visitatori non si presentassero al presepe a mani vuote, ma “portassero dei doni a Gesù Bambino, in viveri, da distribuire poi ai bambini bisognosi”.

Il presepe vivente sarà riproposto alla “Miraglia” di Sambiase (come anche a San Teodoro di Nicastro) nelle serate di domenica 30 dicembre 2012 (Sacra Famiglia) e, con l’arrivo dei Re Magi, nella serata del 6 gennaio 2013 (Epifania).