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Vita diocesana

Il Natale del Vescovo con i carcerati e con i poveri

Antonio Cataudo · 12 anni fa

Con una Messa tra i detenuti della casa circondariale di Lamezia Terme, iniziano le celebrazioni natalizie presiedute dal Sua Eccellenza Monsignor Cantafora. Il Vescovo nell’omelia ai carcerati ha sottolineato come «la celebrazione del Natale, nella sera della vigilia, è ormai una tradizione, molto cara al cuore del Vescovo. La parola di salvezza, l’annuncio di pace e di gioia da parte di Dio devono risuonare in ogni luogo della terra, ma particolarmente nei luoghi di dolore, di prova e di fragilità». Il presule ha poi proseguito: «Anche nel carcere di Lamezia, la luce del Natale deve splendere con tutto il suo fulgore e riscaldare i vostri cuori e le vostre anime. Vorrei che la presenza del vostro Vescovo in questa Messa di Natale, appaia davvero come un segno, seppur piccolo, della vicinanza di Dio a ciascuno di voi. Il Natale in carcere finisce per essere un giorno più difficile degli altri, perché più intensa è la percezione di quello che si è perso e che probabilmente mancherà ancora a lungo. L’avvicinarsi di Dio a noi con un atteggiamento di comprensione e di perdono è ciò di cui ciascun uomo ha bisogno dentro o al di fuori del carcere. Ci sono scoperte che hanno il potere di ricostruire la vita e a Natale “Il Signore Dio ti rinnoverà con il suo amore”» .

Oltre ai detenuti erano presenti anche il Sindaco di Lamezia, il Dottor Gianni Speranza, il direttore della Casa Circondariale e gli agenti di polizia.

Le celebrazioni natalizie proseguiranno con la Messa della mezzanotte in Cattedrale e i due pontificali del mattino alle ore 12.00 e alle 18.30. Per pranzo il Vescovo si recherà alla mensa Caritas tra i poveri della città per gli auguri di Natale.

Dalle omelie del giorno di Natale, nel quale il Vescovo ritornerà sul tema del bene comune, già contenuto centrale del messaggio alla Diocesi e alla Città, consegnato sabato scorso, si anticipa l’appello: «C’è un eco del Natale, amici in questa città che raggiunge anche i violenti, anche i bastoni degli aguzzini e i mantelli intrisi di sangue. Ma nessuno potrà toglierci questa gioia e questa pace: Dio è con noi. Pertanto vorrei rivolgere ad ogni uomo e donna di questa città e diocesi: Tu che sei immerso nel gelo della notte, vieni, cammina anche tu verso Betlemme, verso il Bambino e sua madre, lasciati avvolgere dalla luce del Signore».