Partita a Lamezia Terme la Stagione di Prosa 2012/2013, con la prima esclusiva regionale di sabato 15 dicembre 2012 alle ore 20:45 (con replica domenica 16 alle ore 18:00), presso il Teatro Comunale Politeama. A calcare per la prima volta il palcoscenico lametino Maria Amelia Monti, attrice italiana molto nota anche per le sue interpretazioni televisive. “Non vedo l'ora di portarvi . A presto Lamezia”: questo il messaggio che la Monti aveva inviato durante la conferenza stampa di presentazione della Stagione di Prosa il 22 novembre 2012 per augurare a tutti buon lavoro. E il giorno dello spettacolo è arrivato. Con lei Gianfelice Imparato, già più volte ospite delle scorse stagioni del Politeama, Carlina Torta e Valerio Santoro. Scritto da Edoardo Erba (nella realtà, marito della Monti), lo spettacolo ha offerto la divertente e creativa follia di una hoarder (una donna che ha la sindrome dell’accumulo; un fenomeno che negli Stati Uniti è considerato una vera e propria patologia) che si rifiuta di buttare anche il più piccolo oggetto (soprattutto se inutile) e accumula, accumula, accumula… fino a doversi scontrare con la realtà e il falso perbenismo dei vicini.
La direttrice artistica della “Stagione” Angela Dal Piaz sia in conferenza stampa con gli attori che prima dello spettacolo si è detta soddisfatta per aver superato i 500 abbonati. Alla conferenza stampa erano presenti: l’assessore del Comune di Lamezia Pina Abramo; Giovanna Villella, della segreteria artistica e organizzativa; Francesco Costanzo, responsabile ufficio Attività Culturali e di Spettacolo. L’assessore Abramo, dopo aver portato i saluti del sindaco, riferendosi allo spettacolo, ha voluto sottolineare che chissà quanti di noi si identificano nei panni della protagonista, cioè che accumulano tutto e sempre, senza riuscire a disfarsi di nulla.
Per la Dal Piaz positivo anche il coinvolgimento degli istituti con l’abbonamento serale e lo spettacolo domenicale pomeridiano. La direttrice artistica entrando nello specifico della piece, si è riferita al testo di Erba, scritto 4 anni fa e “ispirato alla patologia delle persone che non riescono a separarsi dagli oggetti”. A lei ha fatto eco Giovanna Villella, rimarcando l’esistenza degli hoarder, di persone che non riescono a disfarsi di nulla, e spiegando che ci sono psicologi che vanno dentro le case e mano a mano convincono queste persone a separarsi dagli oggetti inutili. Giovanna Villella ha poi che il titolo dello spettacolo “Tante belle cose” nasce da un saluto, che spesso sentiamo dire anche dalle nostre parti.
Imparato, dopo aver riferito che le musiche ascoltate durante lo spettacolo sono di Cesare Cremonini, ha fatto riferimento al fenomeno degli hoarder, raccontando che è molto diffuso e che spesso lui nota dei balconi colmi di tutto.
Orsina (Maria Amelia Monti) è una “hoarder”, fa l’infermiera a domicilio, ma ha la mania di accumulare tutto, mettendo a disagio i vicini, che la ritengono responsabile della sporcizia e degli olezzi della palazzina. Per buttarla fuori i condomini, guidati dalla implacabile Blasco (Carlina Torta) e dal viscido Eugenio (Valerio Santoro), assumono un amministratore pieno di debiti e ricattabile, Aristide (Gianfelice Imparato). Fra Orsina e Aristide c’è una spontanea simpatia, arrivando fino alla soglia del sentimento. Lui si illude di poterla aiutare a sgombrare tutto, ma è una missione possibile. Alla fine la donna sarà costretta a trovare una nuova casa, ma ahimé anche la nuova casa…
Tanti gli applausi alla fine dello spettacolo, ma applausi anche a scena aperta.