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Vita diocesana

La famiglia al centro della Dottrina Sociale della Chiesa

Antonio Cataudo · 12 anni fa

Avviato con la prolusione del cardinale Miglio il nuovo anno della Scuola Con la prolusione dell'arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato Scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, mons. Arrigo Miglio, si è aperto ieri sera, presso il seminario vescovile, il nuovo anno della Scuola di Dottrina Sociale della diocesi di Lamezia Terme. Il vescovo di Lamezia, mons. Luigi Antonio Cantafora, ha introdotto la discussione ricordando anzitutto l’apertura di una nuova sede della Scuola nel Reventino a Decollatura, Soveria Mannelli e Motta Santa Lucia, specificando che "Questa nuova sede seguirà come indirizzo particolare la formazione al bene comune di chi nella vive nella politica e lavora nell’amministrazione pubblica."

L'INTRODUZIONE DI MONS. CANTAFORA - Il vescovo di Lamezia Terme ha ricordato "leparole profetiche del Beato Giovanni Paolo alla vigilia del terzo millennio cristiano."

«Se si guarda in superficie il mondo odierno, si è colpiti da non pochi fatti negativi, che possono indurre al pessimismo. Ma noi abbiamo fede in Dio Padre e Signore (…). Dio sta preparando una grande primavere cristiana, di cui già si intravede l’inizio». (Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 1990, 86)

"Anche a Lamezia - ha detto mons. Cantafora - nonostante tutto possiamo scorgere i primi segni di primavera. Guardando a ritroso possiamo vedere quale cammino il Signore ci ha fatto percorrere."

Il vescovo ha ricordato che oltre all'attività capillare e sistematica nei cinque centri di formazione diffusi nei vicariati foranei, si aggiunge anche il Corso di Alta formazione in Economia di comunione e il progetto agricolo-alimentare con l’Arcidiocesi di Kampala in Uganda. Prossima meta sarà il primo appuntamento a marzo della Scuola Euromediterranea, per traghettare questa parte del meridione, in uno sviluppo autentico all'interno del Mediterraneo.

Ha ricordato altresì che è già in fase di avvio il progetto Rel@zioni, realizzato da cinque giovani della Diocesi e vincitore di un concorso del MIUR sull’innovazione tecnologica e le nuove fragilità.

"La profonda e viva collaborazione con la Fondazione Toniolo di Verona e l’Istituto Sophia del movimento dei focolari e l’Associazione Internazionale per un Economia di Comunione - ha aggiunto il vescovo di Lamezia - hanno permesso di inserire la nostra realtà in una rete ben più ampia, offrendole un particolare slancio nazionale."

"Comprova di tutto questo - ha proseguito mons. Cantafora - è stata la sessione dedicata a Lamezia Terme al II Festival della Dottrina Sociale a Verona, lo scorso settembre.

Sono piccoli segni di questo cammino portato avanti nella nostra Chiesa. La convinzione profonda che ci anima sta nel fatto che l’evangelizzazione del sociale è la via privilegiata per dare voce profetica alla nostra Chiesa e far maturare una fede convinta e testimoniata."

"Il fascino della secolarizzazione, la dittatura del relativismo, le fragilità della società fluida post-moderna - ha proseguito il Vescovo - fanno sentire il loro rumore anche qui a Lamezia. Avvertiamo anche viva la tentazione di ridurre il cristianesimo a una scienza puramente umana, come una scienza del buon vivere. In questo scorcio di inizio secolo, vediamo quanto ci si batta per l’uomo, ma per un uomo dimezzato, tenendo presente una comprensione solo orizzontale della persona.Ma «Noi sappiamo che Gesù è venuto a portare la salvezza integrale, che investe tutto l’uomo e tutti gli uomini».

LA FAMIGLIA - La Chiesa è ben consapevole che il suo bene e quello della società è profondamente legato alla famiglia. Il Documento preparatorio delle Settimane Sociali di Reggio Calabria affermava: «La famiglia è presidio e fattore di bene comune, paradigma di relazione delle forme sociali alla vita, testimone dell’amore come prima energia sociale, ostacolo a ogni riduzione dello spazio pubblico a mero spazio statale».

"La Chiesa - prosegue mons. Cantafora - sa di avere con sé non solo un insegnamento sociale, ma soprattutto una proposta sociale dalla quale deriva una sua presenza che non è ingerenza, ma fattore di crescita e di sviluppo. Inoltre la visione integrale della persona umana, della sua vicenda storica rende, la Chiesa, capace di sospingere la società civile e politica ad una reale promozione umana. Il contesto culturale che contraddistingue la nostra epoca, porta con sé una grande sfiducia nei confronti della famiglia. Il cardinale di Parigi si chiedeva: «Stiamo per entrare in una civiltà in cui siamo incapaci di definire l’amore per sempre?» "

Il presule lametino ha poi ricordato l'intervento dell'allora Card. Ratzinger a Verona." Nel suo discorso ai delegati del Convegno ecclesiale di Verona del 2005, Benedetto XVI diceva: «Dalla sollecitudine per la persona umana e la sua formazione vengono i nostri “no” a forme deboli e deviate di amore e alle contraffazioni della libertà». La famiglia è avvertita come problema, come peso, come ostacolo, come una semplice consumatrice. Eppure non mancano studi autorevoli che insistono sul ruolo ricoperto dal matrimonio e dalle nascite alla crescita economica di lungo termine. Non sfugge a nessuno come nelle economie dei cosiddetti «paesi emergenti» sia forte e radicato l’istituto familiare. I grandi settori dell’economia moderna sono legati al destino e alla fortuna delle famiglie. "

"Come cristiani - ha aggiunto mons. Cantafora - siamo consapevoli che la famiglia vissuta cristianamente con tutte le sue fatiche e difficoltà, è un Vangelo vivo, come Benedetto XVI ha ribadito più volte durante l’Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano, lo scorso giugno.

La famiglia è la via della Chiesa perché è lo spazio umano dell’incontro con Cristo. Anche la Nuova Evangelizzazione è inseparabile dalla famiglia. è evidente che l’eclissi di Dio si traduca in primo piano con la crisi della famiglia. Non può del resto non essere così. La famiglia come è stata pensata da Dio, prevede che lo sposo sia totalmente diverso dalla sposa, che essere genitori sia totalmente diverso dall’essere figli, che ci siano originalità, irripetibilità, cuore, anime e volti distinti. Ma, il miracolo della famiglia vive della loro unione. Mi avvio alla conclusione, ringraziando ancora Sua Eccellenza Monsignor Miglio che avremo modo di ascoltare.

Ha poi concluso con le parole del Beato Giovanni Paolo II in occasione della Festa della Santa Famiglia del 1988: «La cosa più fondamentale e più importante nella missione della Chiesa è il rinnovamento spirituale della famiglia […] Si deve cominciare da questo punto, da questa missione. Chiesa Santa di Dio, tu non puoi fare la tua missione, non puoi compiere la tua missione nel mondo, se non attraverso la famiglia e la sua missione».

"è utile anzitutto considerare - ha esordito il vescovo di Cagliari - una continuità particolare di percorso dalla Settimana del Centenario alla Settimana di Reggio Calabria alla prossima di Torino: è sempre il tema del bene comune, declinato nell’Agenda di Reggio Calabria e ripreso in modo ancor più particolare nel tema che sarà portato a Torino"

Nel maggio scorso si sono svolti tre seminari, rispettivamente a Torino, Perugia e Potenza, per approfondire alcuni ambiti che toccano particolarmente la vita della famiglia, come il problema del lavoro, le scelte della politica e la condizione della donna. Le riflessioni raccolte in quei seminari e la partecipazione del Comitato all’incontro internazionale delle famiglie a Milano hanno contribuito ulteriormente a mettere a fuoco gli obiettivi ed il taglio che si pensa di dare alla prossima Settimana Sociale; un contributo fondamentale ci verrà oggi al medesimo scopo dai laboratori tematici.

"Della Settimana di Reggio Calabria - ha proseguito mons. Miglio - vorremmo mantenere l’impegno a incoraggiare la partecipazione delle diocesi e delle aggregazioni laicali; ad un forte coinvolgimento dei giovani, come e meglio di quanto avvenuto a Reggio Calabria; a mantenere il clima di fiducia e di collaborazione attivatosi tra i partecipanti alla XLVI Settimana, compresa la buona rappresentanza di politici impegnati ai vari livelli istituzionali. La scelta di proporre un’Agenda è stata universalmente apprezzata e in questi due anni successivi si è potuto constatare l’attualità dei temi elencati e delle prospettive proposte, discusse e offerte al Paese."

Nell’Agenda di Reggio Calabria la famiglia non aveva una propria collocazione specifica ma compariva trasversalmente in diversi punti dell’Agenda stessa: il trentennale della Familiaris consortio ricordato lo scorso anno, l’incontro mondiale delle famiglie del maggio scorso a Milano e soprattutto le parole del Santo Padre, i ripetuti interventi del Papa stesso e della nostra Conferenza Episcopale a favore della famiglia, ma forse più ancora le perduranti e crescenti difficoltà della famiglia nel nostro Paese, la scarsità e la lentezza da parte della politica nel promuovere iniziative efficaci a sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, unitamente ad una certa cultura che si accanisce a promuovere disgregazione e disorientamento, sono alcune delle considerazioni che hanno spinto il Comitato delle Settimane Sociali a pensare una Settimana che sia un momento forte di riflessioni e di proposte concrete, tenendo presente la specificità delle Settimane Sociali, a fronte di una ricchezza incredibile di contenuti già elaborati e di esperienze praticate in questi decenni, onde evitare inutili sovrapposizioni e ripetizioni. Un riferimento importante per il nostro impegno è dato in particolare da quanto insegna il S. Padre al n. 28 dell’enciclica Deus caritas est, là dove afferma che la Dottrina Sociale della Chiesa “vuole semplicemente contribuire alla purificazione della ragione e recare il proprio aiuto per far sì che ciò che è giusto possa, qui ed ora, essere riconosciuto ed anche realizzato. La Dottrina Sociale della Chiesa argomenta a partire dalla ragione e dal diritto naturale, cioè a partire da ciò che è conforme alla natura di ogni essere umano… essa vuole servire la formazione della coscienza nella politica e contribuire affinché cresca la percezione delle vere esigenze della giustizia e, insieme, la disponibilità ad agire in base ad esse…”. Ci auguriamo che la prossima Settimana Sociale aiuti tutta la comunità ecclesiale ed anche tutta la società civile a camminare in questa direziona, oltre pregiudizi, ideologie, luoghi comuni, nella ricerca del vero bene comune per l’uomo e per la società, che ha come fondamento necessario il bene della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo con una donna.

Andremo a Torino a parlare di famiglia di fronte ad una grave crisi sociale, crisi di posti di lavoro, crisi di rappresentanza dei soggetti sociali e della politica.

Il 2013 vedrà anche un vivace dibattito sulla libertà religiosa, in occasione del XVII centenario dell’Editto di Costantino. Come non fare riferimento nella preparazione alla XLVII Settimana Sociale alla dichiarazione conciliare sulla libertà religiosa che, al n. 6 ci offre un testo prezioso proprio sul tema del bene comune.

Tutto questo ci chiede di, e ci può aiutare a, fare una proposta forte, che comprenda l’annuncio del Vangelo della famiglia; la presentazione della famiglia come cellula primaria e fondamentale della vita sociale; come portatrice di diritti, anzitutto quello della libertà educativa, in base ai quali esigere politiche adeguate, larga attenzione e speciale rispetto da parte dello Stato; come risorsa e come punto da cui ripartire per dare speranza anzitutto ai giovani, considerando anche alcuni esempi virtuosi in atto, da anni, in vari paesi europei. Il tema FAMIGLIA: SPERANZA E FUTURO PER LA SOCIETà ITALIANA, collega alla Famiglia il tema della Speranza e dell’impegno per il futuro del Paese.

Per la struttura della Settimana si ritiene di poter ricalcare quella seguita a Reggio Calabria: la pubblicazione, avvenuta nei mesi scorsi, degli Atti della XLVI Settimana Sociale permette di ripercorrerne struttura e svolgimento.

La funzione dei gruppi di studio sarebbe analoga a quella già sperimentata a Reggio Calabria; a ciascuno dei gruppi si assegnerebbe l’approfondimento di un aspetto della condizione della famiglia nella società attuale, in Italia anzitutto; ad es. su: la famiglia e la Costituzione italiana ; spazi e tempi di vita della famiglia; famiglia e scuola; famiglia e welfare; impresa e famiglia come matrice di impresa; famiglia e fisco con particolare attenzione alle famiglie numerose; città e famiglia: l’abitare e soprattutto il rimettere al centro della civitas la dignità della famiglia; la famiglia con le sue sofferenze e fragilità, con i carichi che ricadono particolarmente sulla donna; una comparazione internazionale sia in sede di analisi dei diversi aspetti della situazione in cui versa la famiglia sia in sede di analisi delle politiche pubbliche più – o meno – a sostegno della famiglia; ecc.

Per la preparazione alla Settimana, oltre al documento preparatorio, si pensa ad alcuni seminari dislocati nelle diverse aree del Paese; ad una particolare collaborazione con la Commissione Cei per la famiglia e con l’ufficio Cei per la pastorale famigliare; con il Servizio Nazionale per la pastorale giovanile, come avvenuto nel 2010; l’Azione Cattolica è disponibile ad impegnarsi con dei seminari specifici a livello regionale; attraverso la CNAL e il Forum saranno coinvolte le diverse aggregazioni ecclesiali e le associazioni famigliari; inoltre il Comitato intende riprendere i contatti con la rete di esperti e di ricercatori già interpellati e ascoltati nella precedente esperienza.