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La parola del Vescovo

Intitolato agli otto ciclisti vittime dell'incidente il teatro della Fondazione Terina. L'intervento del Vescovo

don Roberto Tomaino · 12 anni fa

E' stato intitolato agli otto cicloamatori investiti da un'auto il 5 dicembre 2010, Fortunato Bernardi, Giovanni Cannizzaro, Pasquale De Luca, Domenico Palazzo, Rosario Perri, Vinicio Puppin, Francesco Stranges e Domenico Strangis il teatro della Fondazione Terina nella zona industriale di Lamezia Terme. Il Vescovo di Lamezia Terme, S.E. mons. Luigi Cantafora è intervenuto alla manifestazione svoltasi questa mattina.

Questo l'intervento del Vescovo:

è per me motivo di particolare gioia, ritrovarmi con voi tutti per l’intitolazione di questo Teatro agli Otto Ciclisti Lametini.

Saluto le autorità presenti, voi tutti e in particolare gli studenti e i giovani che potranno trovare qui, un luogo di confronto e di crescita sia umana che culturale.

Un ringraziamento particolare all’Avvocato Giancarlo Nicotera, Presidente della Fondazione Mediterranea Terina e a tutti i suoi collaboratori.

Entrando in questo teatro, si ha davvero la sensazione di aprire uno scrigno prezioso, come suggeriva lo stesso Presidente.

Qual è il tesoro contenuto in questo scrigno?

Ritengo che la giornata odierna, ci porti a considerare che questo teatro ha diversi tesori. Il primo è senz’altro la cultura. La cultura ha al centro l’uomo, la sua vita e dignità che devono essere sempre difese e salvaguardate.

Ma il vero scrigno di questo teatro è la memoria degli otto nostri fratelli che, esattamente due anni fa, tragicamente perivano. Questo teatro, dando voce alla vita e alla cultura di questa città e regione, vuole custodire la memoria di questi otto ciclisti. E così facendo, ci dà un messaggio: il tesoro della nostra terra sono le persone che la abitano e l’hanno abitata.

Vorrei che questo teatro custodisse la memoria non di una tragedia, ma la memoria della vita di queste persone che vogliamo ricordare per l’avvenire. In questi uomini, noi vediamo la semplicità quotidiana delle nostre case; scorgiamo la dedizione per la propria famiglia e la serietà per il lavoro, tratti distintivi della nostra gente.

Permettete che mi rivolga ai familiari qui presenti, ai quali va tutto il nostro affetto e la nostra preghiera. Sono certo che il bene seminato dagli otto ciclisti nelle vostre famiglie e nel loro lavoro è davvero custodito come un tesoro prezioso da chi ha avuto il dono di incontrarli e di amarli.

Infine un pensiero a voi cari studenti e giovani. Oggi siamo più portati a dimenticare, a considerare la vita come una sequenza di scene pubblicitarie in TV. Ragazzi, imparate a ricordare!

Eppure ognuno di noi può crescere solo nella misura in cui sa custodire, come un tesoro geloso, la memoria. Con questo aiuto possiamo guardare il futuro e di incamminarci. L’arte della vita consiste proprio nel custodire la memoria, ricordando con gratitudine il bene e con fiducia in Dio Padre, il dolore.

Anche il Santo Padre Benedetto XVI, che in quest’area ha celebrato l’Eucarestia, ha voluto essere presente in mezzo a noi, in questo giorno così importante e ricco di memoria.Infatti, di fronte all’iniziativa della Fondazione Mediterranea Terina, ha voluto inviare di cuore la Sua Apostolica Benedizione e il Suo paterno saluto al presidente e ai membri della fondazione, ma soprattutto ai familiari degli otto ciclisti e ai voi giovani.

L’augurio che rivolgo è che questo scrigno di memoria custodisca e tramandi per l’avvenire, il tesoro prezioso della vita di questi otto ciclisti, perché chiunque entri in questo teatro, possa davvero accedere in uno scrigno, i cui tesori sono il valore della vita, della sicurezza, della legalità e della cultura. Grazie!