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Cultura e Società

Lamezia: “Pedalata per la Sicurezza”…e per non dimenticare

Paolo Emanuele · 12 anni fa

18 novembre 2012: non è bastata una pioggia battente ad ostacolare la seconda edizione della “Pedalata per la Sicurezza”, evento pensato in memoria degli otto ciclisti lametini tragicamente scomparsi il 5 dicembre di due anni fa. Per il secondo anno consecutivo l’Asd Next Atlas e il Ciclo Club Lamezia, insieme al Comune di Lamezia Terme e all’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, hanno deciso di non dimenticare e dimostrare solidarietà alle famiglie delle vittime, riorganizzando questa manifestazione che consisteva in una pedalata per le vie della città a velocità controllata, dedicata ai bambini, alle famiglie, agli appassionati o anche semplicemente a coloro che sentono il piacere di ritrovarsi in compagnia per un giro in bicicletta.

Nonostante le avverse condizioni atmosferiche, un gruppo nutrito di circa 60 ciclisti ha sfidato la pioggia e ha percorso più di 20 km per poi arrivare sul luogo dell’incidente dove si è osservato un momento di silenzio e si sono lasciati dei fiori sulla stele commemorativa delle vittime scomparse. Sono stati attimi intensi, pieni di commozione ma soprattutto di riflessione sulla caducità della vita umana, su come si possa da un attimo all’altro passare dalla vita alla morte, a volte così rapidamente da non rendersene neanche conto e prenderne coscienza. Forse per questo, o forse perché quella tragica mattina di dicembre è stata vista un pò da tutti come una grande ingiustizia, che solo una grande fede in qualcuno che sta sopra di noi e ha un disegno più ampio delle cose può in qualche modo far accettare, ancora oggi a distanza di due anni il dolore e lo sgomento sembrano gli stessi di allora. Nessuno vuole dimenticare, lo si è visto l’anno scorso con la visita del Papa a Lamezia Terme: anche in quell’occasione il sindaco Gianni Speranza ha voluto ricordare al Pontefice la ferita profonda che la città stava cercando di rimarginare ad un anno dalla disgrazia. E anche per questo secondo anniversario il primo cittadino ha annunciato che presto verrà intitolata una piazza proprio alla memoria degli otto concittadini scomparsi. Ma la cosa più importante è che la manifestazione del 18 novembre è servita non solo per ricordare gli otto ciclisti, ma anche per sensibilizzare i partecipanti e tutta la cittadinanza sul tema della sicurezza stradale, affinché altre vite non vengano spezzate ingiustamente e, nello stesso tempo, il ricordo di otto persone scomparse non si traduca solo come accettazione di un lutto, ma come esempio, martirio, monito per il futuro. E il messaggio sembra essere stato recepito pienamente dalla città di Lamezia Terme e da tutto il Comprensorio: il sindaco ha annunciato che a breve partirà un progetto per la realizzazione di una pista ciclabile di circa 10 km nella città di Lamezia; un programma analogo è stato studiato anche dal Comune di Curinga, dove è stato dato ufficialmente il via per la costruzione di un percorso dedicato. Si spera che anche altre Amministrazioni si dimostrino altrettanto attente al problema della sicurezza, visto che sempre di più in Italia aumenta il numero di ciclisti morti sulle strade proprio perché, a differenza degli altri Paesi europei, mancano misure adeguate a tutela della mobilità ciclistica.

Certo, è sempre triste dover risolvere un problema solo dopo averne preso coscienza a seguito di una tragedia, soprattutto quando quel problema era ben visibile già da tempo. Naturalmente tutto quello che è stato fatto, e verrà fatto, dopo quel maledetto 5 dicembre 2010 non servirà a riportarci indietro i nostri concittadini, ma almeno è sicuro che da lassù Domenico Stranges, Vinicio Puppin, Fortunato Bernardi, Pasqualino De Luca, Rosario Perri, Giovanni Cannizzaro, Franco Strangis e Domenico Palazzo potranno essere contenti che il sacrificio delle loro vite non è stato inutile.