Carissimi amici, la presenza del Vescovo in questa sede, vuole essere una testimonianza di stima e di gratitudine al mondo del volontariato. La nostra terra è una terra di rara bellezza, anche se vive una prolungata emergenza. In questo stato di cose, il volontariato è la risposta più umana e disarmante che la nostra gente sa dare. Il mondo del volontariato, nelle sue varie forme e presenza è davvero l’Italia del fare. Per questo motivo il volontariato ha una voce e questa voce deve parlare ed essere ascoltata. Il dialogo costruttivo tra il volontariato e le istituzioni è finalizzato alla crescita della società civile. Vediamo come nella nostra cultura individualista e narcisista, l’impegno per l’altro è un argine alla cultura dell’indifferenza e dello scarto. Nel Giubileo del mondo del volontariato, Papa Francesco ha rimarcato con forza che: «Voltarsi dall’altra parte è il peccato di oggi». E rivolgendosi ai volontari diceva: «Tra le realtà più preziose della Chiesa ci siete proprio voi che ogni giorno, spesso nel silenzio e nel nascondimento, date forma e visibilità alla misericordia. Voi esprimete il desiderio tra i più belli nel cuore dell’uomo, quello di far sentire amata una persona che soffre. Nelle diverse condizioni del bisogno e delle necessità di tante persone, la vostra presenza è la mano tesa di Cristo che raggiunge tutti. La credibilità della Chiesa passa in maniera convincente anche attraverso il vostro servizio verso i bambini abbandonati, gli ammalati, i poveri senza cibo e lavoro, gli anziani, i senzatetto, i prigionieri, i profughi e gli immigrati, quanti sono colpiti dalle calamità naturali». Quanto affermato dal Papa per il volontariato cattolico ha un valore universale, in quanto abbraccia e contiene ogni esperienza umana di prossimità a chi è nel bisogno. Per questo, sappiate che grande è la considerazione e la stima con cui la Chiesa guarda a voi. Vorrei però ora ricordare alcune sfide prossime per il volontariato. Innanzitutto è necessario trovare motivazioni per operare in tempo di crisi senza farsi cadere le braccia. Allo stesso tempo il mondo del volontariato deve avere il coraggio di ridimensionare i leader negativi, che vogliono fare, apparire, e non cambiare. Inoltre ritengo che il volontariato sia portatore di una missione pedagogica nei confronti della società. Il volontariato è chiamato a presentare e vivere la solidarietà come normalità e non come virtù eroica. Si riconferma l’importanza di sostenere in più modi e formule un volontariato organizzato e consapevole, con una responsabilità sociale capace di coinvolgere la cittadinanza. In questo cammino, la Chiesa vuole fare la sua parte, perché ne va della sua stessa presenza e azione in questo territorio. La sua è una parola di incoraggiamento; una presenza che sostiene e supporta la testimonianza di chi “non si gira dall’altra parte”, ma si avvicina e aiuta. Buon lavoro e grazie tante!
La parola del Vescovo
Il volontariato sia portatore di missione pedagogica nei confronti della società
Salvatore D'Elia · 8 anni fa