Serata di apertura delle festività, che si concluderanno il 6 luglio, in onore della patrona Santa Maria Goretti, con la presenza del sacerdote passionista padre Giovanni Alberti (biografo ufficiale di Santa Maria Goretti e già rettore del Santuario a lei dedicato a Nettuno) e con la presentazione del suo libro “Domani sarà grano” (laboratorio di spiritualità gorettiana). Padre Giovanni ha tracciato una sintesi della vita di Marietta, vita improntata all’essenzialità ed alla generosità verso i suoi fratelli. Ha ricostruito in modo semplice ed intelligente l’ambiente familiare in cui maturò la rettitudine e la limpidezza della fanciulla. “Fuori da ogni banalizzazione - ha detto Padre Giovanni - si devono togliere i luoghi comuni che inficiano le vite dei santi”. “A testa alta” la piccola martire davanti ad ogni difficoltà! Abita con la famiglia in una terra secca e povera, in una zona malarica che porta alla morte il suo papà ad appena 40 anni. “A testa alta” e sorprendentemente pronta a nove anni verso la sua prima Comunione, sempre nello spirito di servizio che le è proprio. Lei diviene, dopo la morte, donna. Da bambina cresciuta in fretta, da adulta già senza essere adolescente, riesce a dire quel no al suo aggressore Alessandro; quel no che bisogna imparare a dire per rifiutare sempre la violenza. Ed il suo nome viene ancora dato ai bimbi di tanti paesi del mondo, unito in nome e cognome, per riportarla in vita. Padre Giovanni ha poi esposto alcuni dei temi che sono oggetto di approfondimento nel suo libro: “Marietta ha camminato verso Dio giorno dopo giorno, conservando la fede anche nel dolore, vivendo in una famiglia, laboratorio di valori, rifiutando la violenza, conquistando la santità senza improvvisazioni e lasciando alla fine il messaggio più forte, il perdono! Al centro della vicenda umana di Marietta non c’è tanto la violenza subìta (fenomeno oggi purtroppo di grande attualità) ma tutto il percorso che la porta ad affrontare santamente tale violenza, percorso che la porta a perdonare, con amore, il suo assassino ed a desiderare di averlo accanto a lei, in Paradiso. Marietta “non è la santa brava cinque minuti”, ma si è abbandonata ai voleri del suo Signore, ponendo perdono ed amore al posto del rancore e dell’odio. Lontana anni luce dalla provocante affermazione del “così fan tutte”. Padre Giovanni, quindi, ha toccato temi importanti ed attuali ed ha invitato gli educatori tutti a parlare ai giovani, anche di argomenti difficili o delicati, come la sessualità: “Questa è dono di Dio, non va banalizzata. La purezza è una virtù da recuperare. Se la vita e la santità di Marietta hanno appassionato variamente tutto il mondo, compresa la poverissima Ucraina, noi dobbiamo essere orgogliosi di lei”. “Il suo perdono – come sottolineato dal cardinale Comastri - diviene metafora di ogni ingiustizia che vuol essere superata e redenta. La sua vicenda alza il sipario su di un secolo che, come pochi, conoscerà i segni della sofferenza e del martirio. La storia di Marietta è una profezia del tempo che verrà”.
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Il no di Marietta contro la violenza ed il suo abbandono al perdono
Gigliotti Saveria Maria · 8 anni fa