Con i caratteristici segni della benedizione del fuoco nuovo, dell’accensione del cero pasquale, della benedizione del fonte battesimale anche la Chiesa lametina ha celebrato il passaggio di Cristo dalla morte alla vita, nella veglia pasquale presieduta in Cattedrale dal Vescovo Luigi Cantafora. Un clima di raccoglimento e di preghiera, mentre tutta la Chiesa era completamente al buio, ha accolto l’annuncio della Resurrezione di Cristo; il Vescovo in processione insieme agli altri sacerdoti si è recato dal sagrato del Duomo lametino, dove è stato benedetto il fuoco nuovo, all’altare invocando per tre volte “Cristo luce del mondo”. Luce che è simbolo della fede del credente, dell’amore di Cristo che sconfigge le tenebre del peccato e della paura riaprendo il cuore degli uomini all’amore e alla speranza. La luce, la gioia, la speranza della vita nuova in Cristo hanno segnato la celebrazione che per tutta la Chiesa è la “madre di tutte le veglie”, la notte in cui Cristo ha vinto la morte aprendo agli uomini il passaggio a una vita nuova, che non ha fine. Una gioia pasquale – ha detto il Vescovo nel corso dell’omelia – “che nasce da una certezza di fede: in questa notte è accaduto un fatto che ha cambiato radicalmente la nostra condizione umana. Non stiamo imparando una dottrina; non stiamo impegnandoci ad osservare un codice morale; non stiamo interpretando un mito. Stiamo ricordando semplicemente un fatto realmente accaduto. Cristo è risorto dai morti!”. Pasqua di Cristo come esperienza che ogni credente rivive e che ci appartiene – ha ammonito il Presule – “mediante il quale, la risurrezione di Gesù inonda la nostra persona. E con Cristo diventiamo veri figli di Dio”. E nell’Eucaristia “attraverso cui il Risorto trasforma la nostra vita. Battesimo ed Eucaristia sono i sacramenti della Pasqua, poiché essi immettono nella nostra condizione umana tutta la divina energia che emana dal corpo risorto del Signore. Ecco la grandezza unica di questa notte! Se essa non ci fosse, se la Chiesa non ci donasse il Battesimo e l’Eucarestia dai quali proviene la vita vera, saremmo perduti. Perché alla fine la morte avrebbe su di noi l’ultima parola – ha concluso il Vescovo pregando perché “il Signore risorto ci custodisca tutti nella sua gloria; ci tenga sempre per mano; ci conduca alla vita eterna”. Nel corso della celebrazioni i fedeli sono stati invitati a rinnovare le promesse battesimali, facendo memoria di quel Battesimo in cui ogni uomo partecipa alla Pasqua di Cristo, morendo al peccato e risorgendo alla vita nuova della fede.
Questa mattina il Vescovo Luigi Cantafora presiederà alle 11 in Cattedrale il Pontificale della Pasqua di Resurrezione con al termine la Benedizione Papale.
Vita diocesana
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Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa