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La parola del Vescovo

"Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome"

Gigliotti Saveria Maria · 8 anni fa

La gioia profonda questa veglia pasquale, nasce da una certezza di fede: in questa notte è accaduto un fatto che ha cambiato radicalmente la nostra condizione umana. Il fatto, è stato narrato dall’Annuncio pasquale nel modo seguente: “questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte risorge dal sepolcro o notte veramente gloriosa che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore”. Prendiamo prima in considerazione il fatto. Il corpo crocefisso e morto di Gesù non è abbandonato alla corruzione del sepolcro. Gesù risorge. Questa è la semplice constatazione che fecero le donne che “si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato”: ma “non trovarono il corpo del Signore Gesù”. Cari fratelli e sorelle, è questo il fatto di cui stiamo facendo memoria. Non stiamo imparando una dottrina; non stiamo impegnandoci ad osservare un codice morale; non stiamo interpretando un mito. Stiamo ricordando semplicemente un fatto realmente accaduto. Cristo è risorto dai morti! In che modo oh carissimi la Risurrezione di Cristo ci appartiene? Il primo è rappresentato dal rinnovo delle promesse battesimale di noi tutti. L’apostolo Paolo lo ha insegnato chiaramente. Mediante il battesimo, la risurrezione di Gesù inonda la nostra persona. E con Cristo diventiamo veri figli di Dio. “Per mezzo del battesimo” ci dice l’Apostolo “siamo stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova”. Il secondo mezzo attraverso cui il Risorto trasforma la nostra vita, è l’Eucaristia. Gesù lo aveva chiaramente insegnato: “Io sono il pane della vita… questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia… Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,48-51). I Padri della Chiesa chiamavano l’Eucaristia “la medicina dell’immortalità”. Battesimo ed Eucaristia sono i sacramenti della Pasqua, poiché essi immettono nella nostra condizione umana tutta la divina energia che emana dal corpo risorto del Signore. Ecco la grandezza unica di questa notte! Se essa non ci fosse, se la Chiesa non ci donasse il Battesimo e l’Eucarestia dai quali proviene la vita vera, saremmo perduti. Perché alla fine la morte avrebbe su di noi l’ultima parola. Il Signore risorto ci custodisca tutti nella sua gloria; ci tenga sempre per mano; ci conduca alla vita eterna. Dopo questa santa notte dice a ciascuno di noi: “non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno … perché io sono il Signore tuo Dio … tu sei prezioso ai miei occhi” (Is 43, 1-4).