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Vita diocesana

Celebrata in Cattedrale la purificazione della memoria

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

La Celebrazione di purificazione della memoria ha concluso, venerdì 18 marzo, l’intensa Settimana della Misericordia in una Cattedrale gremita e affollata dai tanti fedeli intervenuti. Il Vescovo insieme al Capitolo della Cattedrale e a numerosi sacerdoti ha presieduto la solenne liturgia invocando il perdono a Dio per la mancata testimonianza dei cristiani della Chiesa di Lamezia Terme. “A noi Signore la vergogna a te la misericordia e il perdono” ha ripetuto il Vescovo a ogni confessione, pronunciata da alcuni sacerdoti a nome dell’intera Chiesa. Al termine della Missione Diocesana che si è svolta nel tempo forte della Quaresima, questa Liturgia è stata una domanda di perdono al Signore per i peccati passati e presenti dei figli della Chiesa di Lamezia Terme. Si è trattato di un segno forte dell’Anno Giubilare che per sua natura è momento di conversione e di fiducia nella misericordia del Signore. Tale confessione è possibile perché forti solo dell’amore di Dio che è stato riversato nei nostri cuori (cfr. Rm 5,5). è lo stesso Vescovo a spiegarne il senso “Questa liturgia è un servizio alla verità: la Chiesa non ha paura di misurarsi con le colpe dei cristiani, quando si accorge dei loro errori. è un servizio alla fede: la confessione dei peccati apre la via a una rinnovata adesione al Signore; è un servizio alla carità, una testimonianza di amore nell’umiltà di chi chiede perdono. La Chiesa è maestra anche quando chiede al Signore il perdono”.Dopo l’omelia è seguita la supplica del perdono, in cui si è succeduta una preghiera corale per ipeccati commessi contro la comunione nella Chiesa e nella società, quelli commessi nell’annuncio della verità. E ancora i peccati commessi contro i diritti fondamentali della persona e quelli nell’accompagnare della crescita della comunità civile. Infine i peccati commessi nelle famiglie e nel mondo del lavoro. Perché questa liturgia? L’ufficio liturgico diocesano in una nota inserita nel libretto della celebrazione, ha specificato: “Questa liturgia, ricordando i peccati commessi, rende reale la domanda del perdono e apre la strada a un impegno preso, oltre che davanti a Dio, anche davanti agli uomini: apre un cammino di conversione. Come il popolo di Dio nell’Antico Testamento ha confessato il peccato del vitello d’oro lo ha ricordato, e come la Chiesa nascente nel Nuovo Testamento confessa e ricorda il rinnegamento di Pietro senza nasconderlo, così la Chiesa oggi, nomina, dice, confessa gli errori dei cristiani oggi e qui”. Dopo la celebrazione sono seguite le testimonianze di alcuni missionari giubilari che hanno riportato la gioia dell’annuncio e dell’evangelizzazione da vivere nella nostra Chiesa, piccolo seme di una comunità che vuole rinascere nel perdono del Signore.