Obiettivo : per una svolta radicale a beneficio del bene comunedi Filippo D’Andrea Sono stato mosso dalla rilettura del volume di Mons. Gastone Simoni, dal titolo “Liberi ma non dispersi” (Effatà Editrice) guardando la situazione attuale estremamente critica della dimensione pubblica, per questa mia breve riflessione sui credenti in politica oggi.I cattolici dopo la fine del partito esplicitamente cristiano si sono dispersi in mille rivoli, tutti senza peso politico reale, pur se con valide testimonianze ovunque, ma senza forza e peso.
L’agone politico nazionale si rivela di grande confusione, relativa ai paradigmi etici “sovra-ideologici”, e le riflessioni di mons. Gaetano Simoni restano attualissime come stimolo per un dibattito nelle aree cattoliche della vita pubblica, e per tenere viva la sensibilità socio-politica dell’anima cattolica dentro ed intorno alle comunità ecclesiali. Il Vescovo Simoni ha inteso dare un contributo al risveglio della coscienza testimoniale dei politici cattolici, capace di coniugare intelligenza e fede, autonomia laicale e senso dell’appartenenza alla fraternità cristiana, mediante un collegamento permanente che sia più forte delle appartenenze partitiche, per avvolgere la politica del potere con la Grazia della carità politica.Tra i cristiani l’assolutizzazione della politica di parte non è coerente con il senso comunionale della fede e della pluralità della verità. La verità, nella sua completezza e compiutezza sulla persona e sulla comunità ispirata dalla Vangelo non limita, frena o riduce ma illumina la sensibilità, l’intelligenza e la libertà di quanti si interessano di cose sociali e politiche (cf. p. 46).La pratica del potere si regge sul peccato strutturale e si nutre di peccato collettivo e la mobilitazione della coscienza civica del popolo cristiano può risultare determinante. Si tratta di dare movimento al patrimonio sapienziale dell’esperienza cristiana della politica, come corpo identitario e fonte pedagogica, aprire spazi di elaborazione e di progettazione, che portino alla prassi positiva dentro le dinamiche del potere pubblico. Le sedi decisionali della vita civile siano meno infestate dai banditi, ma presiedute dalla santità politica, la quale sviluppa quella “riserva escatologica” caratterizzante la “buona politica”. Ormai è urgente, in questo scenario degenerato della politica, una ricomposizione di alto profilo dei politici cattolici solidamente e solidariamente in “collegamento” per dare una svolta radicale, attraverso la riapertura di una “rete” di cantieri per riprendere la costruzione della Città dell’uomo.