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Cultura e Società

Attività di solidarietà sociale ed educativa

Paolo Emanuele · 9 anni fa

Attività di solidarietà sociale ed educativa dell’Associazione Avelavoro: l’esperienza dell’Istituto tecnico “De Fazio” di Lamezia Terme. Questo il tema al centro di un convegno che, moderato da Alfredo Saladini, presidente di Avelavoro, si è svolto nell’istituto lametino alla presenza, tra gli altri, oltre che della dirigente della scuola, Simona Blandino, anche della ricercatrice Roberta Saladino (docente a contratto Unical per il corso di “Flussi turistici e dinamiche demografiche”) e di Alessandra Tuzza (direttore del centro Europe Direct Calabria&Europa di Gioiosa Jonica e Presidente consiglio direttivo dell’Associazione Eurokom attiva nelle politiche di sviluppo dal 2000 nella provincia di Reggio Calabria). Nel corso del suo intervento, Roberta Saladino ha affrontato diversi temi di natura demografica e socio occupazionale della popolazione residente in Calabria mettendo in evidenza che “la popolazione residente in Calabria dal 2015 al 2014 ha avuto un decremento in termini assoluti pari a - 3.902, questo decremento è verosimilmente imputabile in buona parte al decremento delle nascite e all’emigrazione della popolazione autoctona. Al decremento demografico – ha aggiunto - si affianca l’invecchiamento della popolazione, nel 2015 ci sono 147 anziani su 100 giovanissimi (0-14 anni). Anche la popolazione in età attiva ha un grado di invecchiamento molto alto, su 112 persone in età 40-64 anni ci sono 100 in età 15-39 anni. Oltre al decremento e all’invecchiamento la Calabria vive un altro fenomeno demografico importante, qual è appunto l’immigrazione, nel 2015 sono residenti 91.354 nel territorio calabrese (rispetto all’anno precedente si ha un decremento di 4.863), provengono principalmente dal Continente Europeo (71,91%), essi sono soprattutto insediati nella provincia di CS (33,11%) e RC (31,01%). In provincia di Catanzaro sono residenti 16.175 nel 2015, i primi tre comuni in cui risiede la popolazione straniera sono: Lamezia Terme (4.320), Catanzaro (2.762) e Gizzeria (745)”. In ambito sociale, poi, a detta della stessa ricercatrice, “desta preoccupazione il crescente numero dei «Neet» (not in education employment or training), ovvero dei giovani tra i 15 e i 29 anni non più inseriti in un percorso scolastico o formativo ma neppure impegnati in una attività lavorativa. Il fenomeno è in aumento, secondo i dati Istat, in concomitanza con l’intensificarsi della crisi economica. Secondo i numeri diffusi recentemente dall’Istat – ha proseguito - , in Calabria i “Neet” sono oltre 130mila e costituiscono circa il 37,90% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, una quota significativamente superiore alla media nazionale (26,20%) e comunitaria (15,90%). Analizzando la dimensione del fenomeno per genere, si osserva che mediamente interessa maggiormente gli uomini in Calabria (38,60%), mentre per le donne la percentuale è del 37,40%. L’evoluzione temporale indica che nel quinquennio 2010-2014 la crescita dell’area dei “Neet” è pari in Calabria a 6,7 punti percentuali (contro i 4,3 punti percentuali a livello nazionale).I dati del 2014 mettono in evidenza che le regioni che hanno le quote più elevate sono: Sicilia (40,30%), Calabria (37,90%) e la Campania (36,30%)”. Saladino ha poi fatto rilevare che “nel quinquennio 2010-2014 si osserva un forte decremento dei livelli occupazionali della popolazione in età 15-29 anni in Calabria, il tasso di occupazione passa da 19,70% del 2010 al 17,00% del 2014 (a livello nazionale il tasso di occupazione nel 2014 è pari a 28,03% per il contingente in età 15-29 anni). I dati disaggregati – ha concluso - mettono in evidenza che le donne hanno un tasso di occupazione minore rispetto a gli uomini, rispettivamente pari a 13,70% e 20,10% nel 2014 in Calabria”. Di “opportunità di studio e lavoro offerte dall’Unione Europea ai giovani grazie alle strategie loro dedicate dalla Strategia Europa 2020”, ha invece parlato Alessandra Truzza sottolineando “l’impianto e le priorità di Europa 2020 lanciata dalla Commissione europea il 3 marzo 2012, per superare il momento di crisi che continua ad affliggere l'economia di molti paesi e per colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico, più intelligente, sostenibile e solidale”. Nel corso della sua relazione, ha anche enucleato “i principi cardine di crescita intelligente, per lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e l’innovazione; crescita sostenibile, per promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e competitiva; crescita inclusiva, per la promozione di un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale”. Questo non senza avere affrontato “la differenza tra i finanziamenti per lo sviluppo messi a disposizione dall’Europa per attuare la strategia di coesione e eliminare le differenze di sviluppo tra le regioni europee, di cui godono in particolare le regioni del nostro Sud Italia”. Infine, “per sintetizzare ai giovani il complesso meccanismo della programmazione”, ha differenziato “ruoli e procedure attuative tra fondi Diretti e indiretti”. Il focus si è concluso con il dettaglio su “Youth on te move” iniziativa faro dell’Unione europea per la mobilità giovanile. Al riguardo, si sono specificate le opportunità di studio e lavoro all’estero messe a disposizione dei giovani tra i 15 e i 30 anni inglobate nel Programma Erasmus Plus pensato proprio per i giovani le scuole e l’istruzione degli stati membri.