·

Chiesa

Appassionato all'uomo

Paolo Emanuele · 9 anni fa

Il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla ci offre un ricordo di don Giussani, scomparso undici anni fa, riportandoci alla mente la sua passione per i rapporti personali e per la conoscenza

Passione per l’uomo. In queste parole racchiuderei l’intera esistenza di don Giussani. Passione per l’uomo che aveva davanti, per gli infiniti uomini che la sua vita ha attraversato. Passione che lo rendeva curioso, desideroso di rapporti umani, ma non invadente nelle vite degli altri.Bisogna aggiungere: passione per il destino dell’uomo. Egli non ci ha guardati semplicemente per quello che eravamo, ma per quello che potevamo diventare alla sequela dell’avvenimento che aveva toccato e sconvolto per sempre la sua vita, l’Incarnazione. Colui che è l’origine e il significato di tutto, Dio, è un uomo in mezzo a noi, un uomo presente perché vivo e operante nell’attualità della storia.In questo modo, Giussani, occupandosi della vocazione di un infinito numero di persone, ha creato un popolo e ha costruito un ponte tra generazioni diverse.Bisogna aggiungere: passione per il destino dell’uomo. Egli non ci ha guardati semplicemente per quello che eravamo, ma per quello che potevamo diventare alla sequela dell’avvenimento che aveva toccato e sconvolto per sempre la sua vita, l’Incarnazione. Colui che è l’origine e il significato di tutto, Dio, è un uomo in mezzo a noi, un uomo presente perché vivo e operante nell’attualità della storia.In questo modo, Giussani, occupandosi della vocazione di un infinito numero di persone, ha creato un popolo e ha costruito un ponte tra generazioni diverse.Oggi le maggiori istanze educative, la famiglia, la scuola, la Chiesa, trovano una difficoltà enorme a realizzare l’incontro fra le diverse generazioni. Sembra che qualcosa si sia bloccato. Forse sta proprio nella passione per l’umano, per l’uomo concreto davanti a noi, per il suo destino infinito, la possibilità di perforare la crosta dell’indifferenza e della distanza e di creare ascolto, e poi interesse e sequela.Don Giussani non ha rinnegato ciò che aveva ricevuto, ma nello stesso tempo sentiva fortemente la carenza delle proposte educative del suo tempo in cui avvertiva o una chiusura nel passato o uno slancio nel futuro che recideva le radici con la propria storia. Egli ha vissuto intensamente il legame con la propria terra e le proprie tradizioni, nello stesso tempo ha desiderato riscoprirle di fronte alle domande che proprio i giovani gli facevano. Ha cercato continuamente di verificare se ciò che gli era stato detto e trasmesso rispondesse alle attese dell’umanità sua e degli altri. Ha voluto continuamente scoprire se è proprio vero che seguendo Cristo si diventa più uomini, se è proprio vero che tutto diventa più grande quando lui è riconosciuto come il centro dell’esistenza, di cui custodisce la verità, la bellezza e la giustizia. Per tutte queste ragioni, Giussani è stato un grande uomo di cultura che ha mostrato la dimensione culturale della fede. Bastava ascoltare le sue lezioni, le sue conferenze, le sue meditazioni. Citava a memoria poesie, autori letterari di ogni epoca e paese. Non era uno sfoggio di cultura. Era l’espressione di qualcosa che aveva dentro e che trovava nelle parole dei sommi uomini la possibilità di arrivare più facilmente al cuore e alla mente di chi aveva davanti. Nella musica come nella letteratura, egli vedeva il segno profondo della vita dell’uomo. Nei grandi artisti vedeva la capacità di leggere la solitudine dell’uomo e nello stesso tempo l’anelito all’incontro con gli altri. Giussani sentiva il dialogo con gli uomini come una responsabilità e una gioia, come qualcosa di sempre nuovo e sempre vivo. Ciò che incontrava diventava in lui avvenimento. Si potevano condividere o no le cose che diceva, ma certamente in ciò che affermava e viveva c’era una necessità che lo muoveva, una tenerezza per l’uomo e un invito a non disperare. Metteva tutto se stesso in ogni parola che diceva e in ogni cosa che faceva, perché sentiva quell’attimo come necessario all’umanità sua e degli altri.Don Giussani era un uomo che amava conoscere, che sentiva tutto come parte di sé. Andava verso gli altri perché era desideroso di conoscere la loro esperienza, in ogni campo della vita. In ogni professione cercava di informarsi per capire di più l’uomo e la sua esistenza. Tutto lo interessava, perché tutto sentiva come risposta alla sua attesa umana. Tutto lo arricchiva. E quindi arricchiva noi attraverso quella ricchezza che era penetrata in lui.