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La parola del Vescovo

L’amore non è un gioco o un istinto

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

E’stato il Vescovo Monsignor Cantafora ad accogliere le preziose reliquie di Santa Maria Goretti, giunte nella chiesa a lei dedicata a Lamezia Terme, grazie all’interessamento speciale del Parroco don Pino Angotti, parroco della stessa comunità e alla disponibilità dell’Ordine dei Passionisti che ha in custodia il prezioso corpo della grande santa. Dopo una breve processione e la venerazione delle spoglie, il Vescovo ha presieduto la Celebrazione dell’Eucarestia e ha rivolto ai fedeli presenti, l’omelia che di seguito si riporta.

Carissimi fratelli e sorelle, è certamente emozionante – perché è un dono raro – accogliere le reliquie di santa Maria Goretti. L’emozione diventa commozione nello spirito e quindi benedizione.So che don Pino, come parroco, aveva pensato da tanto a questo evento. è anche bello che questa settimana coincida con l’inizio delle missioni popolari in Diocesi. Bisogna dunque riconoscere che questa parrocchia è privilegiata perché vive un tempo speciale di annuncio sia con la presenza dei padri Passionisti, che animeranno il quartiere di Savutano con la Parola ed i Sacramenti, sia con i missionari della Diocesi.Ringraziamo Dio per la testimonianza di fede e di preghiera che vivrete in questo tempo e ringraziamo chi ha organizzato tutto questo: don Pino, i Padri, la comunità delle Suore e tutti voi, carissimi fedeli.La Parola di Dio ci aiuta, come sempre, a vivere in profondità questo momento ecclesiale. Ci colpisce il Vangelo appena ascoltato. Il Signore qui è chiarissimo: saremo giudicati sull’amore. Gesù ci mostra molti modi di amare gli altri, in particolare i poveri e i bisognosi. E aggiunge queste parole straordinarie: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Lui, il Figlio di Dio, si identifica in tutti i poveri, in tutti i più piccoli. Se vogliamo prendere sul serio questo brano del Vangelo, allora siamo chiamati a vedere con occhi nuovi ogni povero che incontriamo sul nostro cammino. Don Mazzolari diceva che “Chi ha poca fede, vede pochi poveri”. Ed è proprio vero! Perché per noi cristiani, amare è una questione di fede, non di altro. Santa Maria Goretti con il suo martirio e la sua vita di fede ci insegna proprio questo che amare e vivere l’amore è una scelta di fede. L’amore non è un gioco, tanto meno un dominio dell’istinto. La vicenda di santa Maria Goretti ci dimostra gli effetti distruttivi e mortali a cui conduce un istinto non dominato, anzi assecondato senza remore. La passione e l’istinto senza discernimento, senza amore, ci conducono a qualcosa che è bestiale, non umano.La mitezza e la fede risoluta di S. M. Goretti, ci dimostrano invece che l’amore è più forte dell’odio, che perdonare è possibile. Ancora oggi i giornali sono pieni di pagine tragiche di violenza, di odio e di morte provocate dall’aver seguito solo l’istinto. E noi assistiamo ad un paradosso: da una parte c’è chi calca la mano sugli aspetti macabri di questi avvenimenti, dall’altra riteniamo fuori moda l’esempio di chi si oppone in nome della fede e offre la sua vita.C’è chi considera dunque il martirio di santa Maria Goretti fuori moda e la violenza che l’ha prodotto, un fenomeno isolato, un caso limite. In realtà siamo di fronte ad un fatto tipico, anche dei nostri giorni. Si sente parlare di femminicidio, ma difficilmente ci si interroga sulle cause di questa violenza. Il punto non è ritenere Santa Maria Goretti una santa fuori moda, quasi che la santità corrisponda a criteri mondani! La logica di Dio invece sa trarre anche dal male il bene. Così accade che dopo il male commesso un peccatore si converta e cambi vita e che un omicida si penta. Il dolore per la perdita di una persona e per il male commesso è grande ma per Dio questa non è l’ultima parola. Egli non disprezza nessuno ed è sempre pronto ad accogliere i peccatori purché tornino a Lui. Questa è la logica che apprendiamo dal Vangelo appena ascoltato e che ci catapulta all’ultimo giorno, quando tutti saremo giudicati. Dice S. Giovanni della Croce: “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore”, e non ci sarà chiesto altro se non di rendere conto del servizio che avremo dato ai nostri fratelli, soprattutto verso i più bisognosi.E così il giudizio svelerà la verità profonda della nostra vita quotidiana, il nostro vivere o meno l’amore qui e ora: «impariamo dunque a meditare su un mistero tanto grande e a servire Cristo come egli vuole essere servito» (Giovanni Crisostomo).Santa Maria Goretti interceda per noi, la presenza del suo corpo, ci ricordi quanto sia grande il mistero dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo; quanto sia grande e divino poter perdonare fino all’effusione del sangue, come Gesù. Amen

“L’amore non è un gioco o un istinto”. L’omelia del Vescovo per l’arrivo del corpo di S. Maria Goretti

E’stato il Vescovo Monsignor Cantafora ad accogliere le preziose reliquie di Santa Maria Goretti, giunte nella chiesa a lei dedicata a Lamezia Terme, grazie all’interessamento speciale del Parroco don Pino Angotti, parroco della stessa comunità e alla disponibilità dell’Ordine dei Passionisti che ha in custodia il prezioso corpo della grande santa. Dopo una breve processione e la venerazione delle spoglie, il Vescovo ha presieduto la Celebrazione dell’Eucarestia e ha rivolto ai fedeli presenti, l’omelia che di seguito si riporta.

Carissimi fratelli e sorelle, è certamente emozionante – perché è un dono raro – accogliere le reliquie di santa Maria Goretti. L’emozione diventa commozione nello spirito e quindi benedizione.So che don Pino, come parroco, aveva pensato da tanto a questo evento. è anche bello che questa settimana coincida con l’inizio delle missioni popolari in Diocesi. Bisogna dunque riconoscere che questa parrocchia è privilegiata perché vive un tempo speciale di annuncio sia con la presenza dei padri Passionisti, che animeranno il quartiere di Savutano con la Parola ed i Sacramenti, sia con i missionari della Diocesi.Ringraziamo Dio per la testimonianza di fede e di preghiera che vivrete in questo tempo e ringraziamo chi ha organizzato tutto questo: don Pino, i Padri, la comunità delle Suore e tutti voi, carissimi fedeli.La Parola di Dio ci aiuta, come sempre, a vivere in profondità questo momento ecclesiale. Ci colpisce il Vangelo appena ascoltato. Il Signore qui è chiarissimo: saremo giudicati sull’amore. Gesù ci mostra molti modi di amare gli altri, in particolare i poveri e i bisognosi. E aggiunge queste parole straordinarie: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Lui, il Figlio di Dio, si identifica in tutti i poveri, in tutti i più piccoli. Se vogliamo prendere sul serio questo brano del Vangelo, allora siamo chiamati a vedere con occhi nuovi ogni povero che incontriamo sul nostro cammino. Don Mazzolari diceva che “Chi ha poca fede, vede pochi poveri”. Ed è proprio vero! Perché per noi cristiani, amare è una questione di fede, non di altro. Santa Maria Goretti con il suo martirio e la sua vita di fede ci insegna proprio questo che amare e vivere l’amore è una scelta di fede. L’amore non è un gioco, tanto meno un dominio dell’istinto. La vicenda di santa Maria Goretti ci dimostra gli effetti distruttivi e mortali a cui conduce un istinto non dominato, anzi assecondato senza remore. La passione e l’istinto senza discernimento, senza amore, ci conducono a qualcosa che è bestiale, non umano.La mitezza e la fede risoluta di S. M. Goretti, ci dimostrano invece che l’amore è più forte dell’odio, che perdonare è possibile. Ancora oggi i giornali sono pieni di pagine tragiche di violenza, di odio e di morte provocate dall’aver seguito solo l’istinto. E noi assistiamo ad un paradosso: da una parte c’è chi calca la mano sugli aspetti macabri di questi avvenimenti, dall’altra riteniamo fuori moda l’esempio di chi si oppone in nome della fede e offre la sua vita.C’è chi considera dunque il martirio di santa Maria Goretti fuori moda e la violenza che l’ha prodotto, un fenomeno isolato, un caso limite. In realtà siamo di fronte ad un fatto tipico, anche dei nostri giorni. Si sente parlare di femminicidio, ma difficilmente ci si interroga sulle cause di questa violenza. Il punto non è ritenere Santa Maria Goretti una santa fuori moda, quasi che la santità corrisponda a criteri mondani! La logica di Dio invece sa trarre anche dal male il bene. Così accade che dopo il male commesso un peccatore si converta e cambi vita e che un omicida si penta. Il dolore per la perdita di una persona e per il male commesso è grande ma per Dio questa non è l’ultima parola. Egli non disprezza nessuno ed è sempre pronto ad accogliere i peccatori purché tornino a Lui. Questa è la logica che apprendiamo dal Vangelo appena ascoltato e che ci catapulta all’ultimo giorno, quando tutti saremo giudicati. Dice S. Giovanni della Croce: “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore”, e non ci sarà chiesto altro se non di rendere conto del servizio che avremo dato ai nostri fratelli, soprattutto verso i più bisognosi.E così il giudizio svelerà la verità profonda della nostra vita quotidiana, il nostro vivere o meno l’amore qui e ora: «impariamo dunque a meditare su un mistero tanto grande e a servire Cristo come egli vuole essere servito» (Giovanni Crisostomo).Santa Maria Goretti interceda per noi, la presenza del suo corpo, ci ricordi quanto sia grande il mistero dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo; quanto sia grande e divino poter perdonare fino all’effusione del sangue, come Gesù. Amen

“L’amore non è un gioco o un istinto”. L’omelia del Vescovo per l’arrivo del corpo di S. Maria Goretti

E’stato il Vescovo Monsignor Cantafora ad accogliere le preziose reliquie di Santa Maria Goretti, giunte nella chiesa a lei dedicata a Lamezia Terme, grazie all’interessamento speciale del Parroco don Pino Angotti, parroco della stessa comunità e alla disponibilità dell’Ordine dei Passionisti che ha in custodia il prezioso corpo della grande santa. Dopo una breve processione e la venerazione delle spoglie, il Vescovo ha presieduto la Celebrazione dell’Eucarestia e ha rivolto ai fedeli presenti, l’omelia che di seguito si riporta.

Carissimi fratelli e sorelle, è certamente emozionante – perché è un dono raro – accogliere le reliquie di santa Maria Goretti. L’emozione diventa commozione nello spirito e quindi benedizione.So che don Pino, come parroco, aveva pensato da tanto a questo evento. è anche bello che questa settimana coincida con l’inizio delle missioni popolari in Diocesi. Bisogna dunque riconoscere che questa parrocchia è privilegiata perché vive un tempo speciale di annuncio sia con la presenza dei padri Passionisti, che animeranno il quartiere di Savutano con la Parola ed i Sacramenti, sia con i missionari della Diocesi.Ringraziamo Dio per la testimonianza di fede e di preghiera che vivrete in questo tempo e ringraziamo chi ha organizzato tutto questo: don Pino, i Padri, la comunità delle Suore e tutti voi, carissimi fedeli.La Parola di Dio ci aiuta, come sempre, a vivere in profondità questo momento ecclesiale. Ci colpisce il Vangelo appena ascoltato. Il Signore qui è chiarissimo: saremo giudicati sull’amore. Gesù ci mostra molti modi di amare gli altri, in particolare i poveri e i bisognosi. E aggiunge queste parole straordinarie: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Lui, il Figlio di Dio, si identifica in tutti i poveri, in tutti i più piccoli. Se vogliamo prendere sul serio questo brano del Vangelo, allora siamo chiamati a vedere con occhi nuovi ogni povero che incontriamo sul nostro cammino. Don Mazzolari diceva che “Chi ha poca fede, vede pochi poveri”. Ed è proprio vero! Perché per noi cristiani, amare è una questione di fede, non di altro. Santa Maria Goretti con il suo martirio e la sua vita di fede ci insegna proprio questo che amare e vivere l’amore è una scelta di fede. L’amore non è un gioco, tanto meno un dominio dell’istinto. La vicenda di santa Maria Goretti ci dimostra gli effetti distruttivi e mortali a cui conduce un istinto non dominato, anzi assecondato senza remore. La passione e l’istinto senza discernimento, senza amore, ci conducono a qualcosa che è bestiale, non umano.La mitezza e la fede risoluta di S. M. Goretti, ci dimostrano invece che l’amore è più forte dell’odio, che perdonare è possibile. Ancora oggi i giornali sono pieni di pagine tragiche di violenza, di odio e di morte provocate dall’aver seguito solo l’istinto. E noi assistiamo ad un paradosso: da una parte c’è chi calca la mano sugli aspetti macabri di questi avvenimenti, dall’altra riteniamo fuori moda l’esempio di chi si oppone in nome della fede e offre la sua vita.C’è chi considera dunque il martirio di santa Maria Goretti fuori moda e la violenza che l’ha prodotto, un fenomeno isolato, un caso limite. In realtà siamo di fronte ad un fatto tipico, anche dei nostri giorni. Si sente parlare di femminicidio, ma difficilmente ci si interroga sulle cause di questa violenza. Il punto non è ritenere Santa Maria Goretti una santa fuori moda, quasi che la santità corrisponda a criteri mondani! La logica di Dio invece sa trarre anche dal male il bene. Così accade che dopo il male commesso un peccatore si converta e cambi vita e che un omicida si penta. Il dolore per la perdita di una persona e per il male commesso è grande ma per Dio questa non è l’ultima parola. Egli non disprezza nessuno ed è sempre pronto ad accogliere i peccatori purché tornino a Lui. Questa è la logica che apprendiamo dal Vangelo appena ascoltato e che ci catapulta all’ultimo giorno, quando tutti saremo giudicati. Dice S. Giovanni della Croce: “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore”, e non ci sarà chiesto altro se non di rendere conto del servizio che avremo dato ai nostri fratelli, soprattutto verso i più bisognosi.E così il giudizio svelerà la verità profonda della nostra vita quotidiana, il nostro vivere o meno l’amore qui e ora: «impariamo dunque a meditare su un mistero tanto grande e a servire Cristo come egli vuole essere servito» (Giovanni Crisostomo).Santa Maria Goretti interceda per noi, la presenza del suo corpo, ci ricordi quanto sia grande il mistero dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo; quanto sia grande e divino poter perdonare fino all’effusione del sangue, come Gesù. Amen