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La parola del Vescovo

Rete, strade e identità

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

Il Vescovo ha partecipato al Consiglio Comunale Congiunto dei 15 comuni aderenti al Consorzio Giubileo 2000. Nelle sue parole di saluto alle autorità ha rivolto un grande appello alla coesione sociale, alla necessità di infrastrutture viarie insieme a un richiamo all’identità cristiana della terra calabrese. Di seguito il testo dell’intervento.

Sono molto lieto di porgere il mio saluto al Consiglio Comunale Congiunto delle 15 municipalità che costituiscono il Consorzio Calabria Giubileo. Il mio è solo un saluto e sono lieto di poterlo fare personalmente e per questo ringrazio il dottor Giovanni Paola per l’invito. Permettetemi di ringraziare per la presenza tutti i sindaci qui convenuti, e in particolar modo il Governatore, Sua Eccellenza il Prefetto, e il Presidente della Provincia, saluto anche gli onorevoli Scalzo e Aieta insieme alle altre autorità civili e militari.L’evento del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco ha alcune caratteristiche del tutto nuove. Infatti è il primo grande Giubileo che viene celebrato in un modo prettamente “decentralizzato”. Sono le Chiese particolari, il primo luogo dove vivere il Giubileo! Da qui la decisione del Papa di prevedere l’apertura della Porta Santa nelle Chiese Cattedrali e anche nei Santuari. In Diocesi, ho voluto fortemente che insieme alla Cattedrale fossero Chiese Giubilari anche i due importanti Santuari di Conflenti e di Dipodi. Il carattere “periferico” del Giubileo e non centralizzato, allora chiama in causa le istituzioni religiose, civili e militari a far sì che i pellegrini possano vivere appieno la grazia del Giubileo. Abbiamo appreso con soddisfazione l’approvazione da parte della legge a sostegno del turismo religioso. Ringrazio gli onorevoli Scalzo e Aieta per il loro sostegno e per aver accompagnato l’iter del disegno di legge. Penso che ne avevamo proprio bisogno. Quando si raggiunge Conflenti, con la Basilica, il Santuario della Querciola, il Monastero delle Clarisse, il Rifugio di S. Maria della Bellezza e la Foresteria delle Clarisse, si resta sempre affascinati dalla bellezza di questo luogo mistico. Ma, allo stesso tempo si resta delusi dal vedere come le vie di comunicazione interne tra la città di Lamezia e Conflenti, lascino tanto desiderare. Per sviluppare il turismo occorre curare le strade e ogni via di comunicazione. Ritengo che ogni iniziativa volta alla promozione del territorio debba consentire al territorio di essere raggiungibile e allo stesso tempo di aprirsi per accogliere e crescere. Allora le strade non saranno solo le normali vie di comunicazione, ma ogni strumento che consente di far conoscere questo “piccolo ma preziosissimo mondo” calabrese. La seduta odierna ci consente di poter riaffermare che l’identità cristiana della nostra terra non è una questione ideologica, ma è la descrizione del Dna stesso dei nostri paesi. La storia, le tradizioni, la cultura, la fama di questi stessi paesi è legata all’espressione genuina del culto cristiano nato in seguito a eventi prodigiosi e soprannaturali. Al di là delle singole opinioni e vedute in campo politico e civile, un amministratore pubblico non può trascurare questa storia e non investire energie e risorse per considerare il futuro e lo sviluppo anche a partire da questa ricchezza che è il patrimonio religioso. Certo da soli si fa poca strada! L’esperienza ventennale del Consorzio dimostra che solo facendo rete e creando relazioni di stima e di collaborazione reciproca è possibile costruire qualcosa di duraturo e di significativo. Non mi resta che incoraggiarvi a proseguire su questa strada che ha già dato i suoi frutti. Vorrei lasciarvi con queste tre parole chiavi: Rete, identità e strade. Rete per avere voce e sostegno. Identità per affermare la specifica bellezza della nostra terra. Strade, invece: per ricordarci che ognuno di noi fa bene il suo servizio, quando avvia processi che durano nel tempo e fanno uscire dall’isolamento che non fa respirare e ci rinchiude. Grazie per l’invito, l’accoglienza e l’ascolto, e possiate sempre condurre il vostro lavoro con la benedizione della Vergine che in tutti i nostri santuari veneriamo con amore. Un buon lavoro