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Cultura

Un’economia per l’uomo

Cesare Natale Cesareo · 9 anni fa

L’economia vista con un approccio teologico-morale, fatta da uomini che agiscano nella storia in maniera intelligente e responsabile con l’invito ad uscire da un capitalismo finanziario di tipo autoreferenziale. Di questo si è parlato giovedì sera nel corso del convegno: “Nuove frontiere dell’etica economica quali prospettive”? Tenutosi all’Auditorium Pontificio del seminario Pio X di Catanzaro, che ha preso spunto dal volume “Verso una nuova politica economica per l’uomo? La posizione morale di B.J.F. Lonergan” di Don Nicola Rotundo presbitero della diocesi di Catanzaro Squillace, attualmente docente nella Pftim: Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale. L’incontro è stato moderato da Antonio Viscomi, vicepresidente della Regione Calabria ed introdotto dall’Arcivescovo metropolita di Catanzaro Squillace Monsignor Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale calabra. I relatori Giovanni Ferri della Lumsa di Roma, Martin McKeever irlandese, docente di teologia morale dell’Accademia alfonsiana di Roma, Pasquale Giustiniani, docente nella Pftim di Napoli e lo stesso Don Nicola Rotundo, hanno inteso esaminare il rapporto tra teologia morale ed economia secondo un’antropologia positiva di un uomo teso al bene, alla luce degli scritti del gesuita canadese Bernard J.F.Lonergan, teologo del Novecento. Molto espressivo McKeever nel comunicare le diverse posizioni tra chi separa l’economia dalla dottrina sociale come fossero due parti distinte, chi le fa incontrare in una intersezione, pur tuttavia creando dei vuoti dannosi e chi invece della dottrina sociale ne fa un’ottica capace di inglobare il tutto, sì che la dottrina sociale diviene un’ottica di fede sull’economia. Per McKeever la dottrina sociale può essere sintetizzata con cinque sostantivi: teologia, filosofia, interpretazione, annuncio, denuncia e cinque aggettivi: pratica, aperta, interdisciplinare, morale, universale. Molto interessante anche Ferri quando parla di sostenibilità ambientale, del disastro che si è avuto in Giappone con l’esplosione delle centrali nucleari di Fukushima per un errore umano. «Tra la centrale e l’Oceano c’era una piscina che veniva utilizzata per raffreddare i reattori. Con il terremoto e lo tsunami da esso provocato che riempì di detriti la piscina intasandola, i reattori si sono surriscaldati. Se oltre ad ingegneri ed architetti ci fosse stato un geologo questi avrebbe impedito che la piscina venisse collocata tra oceano e centrale». Per Giustiniani «Sarebbe stato necessario anche un teologo, anche con la produzione di centrali nucleari, embrioni, situazioni c’entra la teologia», inoltre secondo Giustiniani «Come Papa Giovanni XXIII intese parlare di aggiornamento, nel senso di ridire in maniera nuova delle cose, considerando il contesto storico, così sarebbe necessaria non una rivisitazione della rivelazione ma la modalità di dirla in modo rinnovato». Secondo Rotundo: «L’uomo non sostenuto dalla grazia non può produrre alcun bene sociale. Qualunque progresso conoscitivo esaltato unilateralmente diventa un’arma a doppio taglio. Economia contro teologia, medicina contro morale, distruzione del diritto alla vita con l’aborto, l’eutanasia. Speculazioni finanziarie portate all’estremo, corruzione senza precedenti, il tutto in una frammentazione che conduce all’abbandono delle radici della vita. Nessuna scienza può sussistere da sé stessa e per sé stessa. Alla teologia il compito di ricomporre le lacerazioni».