·

Vita diocesana

Inaugurato circolo Acli Sant’Eufemia

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

L’inaugurazione del circolo Acli di Sant’Eufemia, avvenuta alla presenza, tra gli altri, del vescovo della diocesi, Luigi Antonio Cantafora, che, nell’evidenziare l’importanza del bene comune come “pratica della carità sociale”, ha rimarcato la necessità della formazione e di come, in questo contesto, si inserisca l’attività che svolge la scuola di dottrina sociale della chiesa, è stata anche l’occasione per effettuare una riflessione a 360 gradi sulla povertà oggi e su come, di fatto, si possa contribuire per tentare di dare risposte concrete, e non solo dal punto di vista economico, ai bisogni di tante famiglie. Nel corso del convegno con cui, di fatto, è stato ufficializzato l’avvio delle attività del circolo alla cui presidenza è stata chiamata Rosalba De Fazio che ha parlato degli obiettivi che si prefiggono come Acli , sono state tante le questioni messe sul tappeto e sulle quali le Acli di Sant’Eufemia dovranno confrontarsi.Tra queste, anche il cosiddetto “disagio mentale” su cui è intervenuta Angela Muraca, psicologa responsabile del progetto “mi ritorni in mente”, che, nel raccontare la sua esperienza in questo delicatissimo settore, ha evidenziato come, di fatto, sia importante non lasciare da sole le famiglie che vivono al loro interno tali problematiche. Non meno importante, poi, in un momento in cui la società è attraversata da una profonda crisi economica dove vi sono “persone che non riescono a raggiungere nemmeno i servizi essenziali”, è la funzione svolta dal Reis (reddito di inclusione sociale) che, come evidenziato da padre Valerio Di Trapani, direttore della Caritas diocesana, rappresenterebbe una proposta sostenibile per la povertà. Ed in questo senso, anche in considerazione del fatto che “lo Stato ormai non può da solo risolvere il problema dell’impoverimento”, potrebbe inserirsi l’attività del circolo la cui mission è proprio quella della inclusione operando in un territorio particolarmente articolato ed in un momento in cui il welfare “non ha misure organiche, ma misure spot”.