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Vita diocesana

A Nunziella Bambara la Rosa d’Argento 2015 realizzata da Manuelita Iacopetta

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

Una formazione improntata ai valori evangelici della solidarietà, della gratuità, dell’accoglienza e della condivisione. L’incontro con Don Saverio Gatti, l’impegno per la formazione delle nuove generazioni di Scout e l’attività instancabile al centro di spiritualità “Domus Bethaniae” di cui è stata presidente e ancora oggi animatrice. Queste alcune delle motivazioni con cui è stato attribuito a Nunziella Bambara dal Terz’Ordine Francescano Secolare e dai frati cappuccini del Convento di Sant’Antonio di Padova il riconoscimento “Rosa d’argento Frate Iacopa 2015”, nella serata del 3 ottobre, in cui tutta la famiglia francescano in ogni parte del mondo celebra il transito di San Francesco d’Assisi, avvenuto nella Chiesa della Porziuncola il 3 ottobre 1226. Anche a Lamezia, come avviene ogni anno da secoli ad Assisi, una donna che si è distinta per una eloquente testimonianza di fede, speranza e carità nella propria vita è stata omaggiata con il riconoscimento ispirato alla figura di Donna Jacopa dei Settesoli che, attraverso l’incontro con San Francesco, ha cambiato radicalmente la sua vita, divenendo testimone di fede e di carità. Ogni anno, in suo onore, viene scelta una figura femminile che nel nostro tempo incarni questi valori. Ad essa spetta il compitodi omaggiare San Francesco con i doni che a suo tempo Frate Jacopa portò alla Porziuncola il giorno del beato transito del Poverello di Assisi. A realizzare la rosa d’argento, l’artista Manuelita Iacopetta che, richiamandosi allo stile francescano che ha caratterizzato molte delle sue creazioni dell’ultimo periodo, tra cui la croce bizantina donata a Papa Francesco in occasione della sua visita a Cassano allo Ionio, ha dato vita a un’opera semplice, realizzata con materiali poveri, e al tempo stesso elegante e di notevole valore artistico. Si ratta di un cuscino ricamato a mano, sui è stata cucita con filo argentato una rosa tridimensionale. Un segno che – come hanno ricordato la Ministra del Terz’Ordine Secolare il guardiano del Convento di Sant’Antonio Padre Bruno Macrì –ricorda i doni offerti da Jacopa al Poverello d’Assisi che, sentendo vicina la sua dipartita da questo mondo, scrisse a quella nobildonna romana a cui tanto era legato e che grazie a lui aveva abbracciato l’ideale di vita francescano. Francesco volevache Iacopa fosse accanto a lui nel momento culminante della vita di ogni donna e ogni uomo che ricerca la santità: l’incontro con lo Sposo, l’incontro con Dio. Fra Jacopa come emblema di un francescanesimo vissuto nella “ferialità” della propria vita, come apertura del messaggio evangelico a tutte le donne e gli uomini di buona volontà che scelgono di mettere la propria vita a servizio di Dio e dei fratelli: è lo spirito con cui la comunità francescana lametina ha voluto ricordare la figura della nobildonna romana che ancora oggi ci dimostra come sia possibile ispirarsi a Francesco d’Assisi nella dimensione ordinaria della propria vita, nel lavoro, in famiglia, nella vita sociale. Sull’esempio di Fra Iacopa, ognuno di noi può seguireil Poverello d’Assisi, esempio sempre attuale per chi, da qualsiasi situazione di vita, si mette in ricerca di un Bene più grande, del “Sommo Bene” che dà senso alla vita e riempie di gioia il cuore di ogni “uomo semplice”.