·

Cultura e Societŕ

Solo dinanzi all'Unico

Paolo Emanuele · 13 anni fa

Nella sua lunga, fertile ed arricchente professione di scrittore, di giornalista e di vaticanista, a Luigi Accattoli mancava forse una esperienza forte e tale da trasformarla in lezione di vita per gli altri, per quel numeroso pubblico di lettori – sorprendentemente anche di giovani – che si pongono seri interrogativi su temi basilari della stessa esistenza, come la trascendenza, il silenzio, la preghiera.

Occasione maturata nel corso dei suoi tre giorni vissuti all’interno della Certosa di Serra San Bruno, in Calabria, autentico luogo di spiritualitŕ che apre alle dimensioni del Trascendente in un rapporto di contemplazione, meditazione, silenzio, mistero , proprio nello stato di essere “Solo dinanzi all’Unico”.

Ed č questo, anche, il titolo che accompagna in libreria l’ultimo libro di Accattoli, destinato ad un pubblico numeroso, cosě come numeroso č stato quello che ha riempito il pur capiente salone del Centro Pastorale di Lamezia Terme rispondendo ad un invito diramato in unitŕ di intenti dalla Fondazione Centro Culturale Paolo VI e dall’Associazione “Sinergie Culturali”.

L’emozione s’č resa palpabile anche perché la presentazione del libro, alla presenza dello stesso Autore, č stata abbinata alla video conferenza che ha permesso di seguire in diretta l’intervento di padre Jacques Dupont, Priore della Certosa di Serra San Bruno. Le tematiche care al Priore della Certosa sono subito state incentrate sulla novitŕ sconvolgente ed edificante della Trascendenza, sulla esigenza sistematica del silenzio e sulla dimensione della preghiera, il cui scopo o – meglio – la sua efficacia č quella di trasformare l’uomo portandolo gradualmente alla conversione.

Anche il successivo intervento di Padre Dupont s’č basato su tre specifiche riflessioni, che sono state un po’il racconto dei suoi tre giorni vissuti all’interno della Certosa:

- che cosa ha significato questa sua esperienza non conosciuta fino ad allora;

- la preghiera nel cuore della notte come momento della giornata ma anche come metafora: la notte del mondo e la notte della fede, come prova ma anche come momento favorevole al rapporto con la preghiera.

Infine, l’altra sua riflessione č stata sulla tenerezza di Dio.

Con il suo dire fluido ed affascinante, il decano dei vaticanisti italiani ha cesellato la scansione di una giornata vissuta da un monaco certosino, partendo dai momenti di preghiera nella notte e dal diluire della giornata e del tempo, definendo l’impostazione basilare dei certosini, i quali “quando sono soli pregano e quando sono assieme cantano”.

Intervenendo per introdurre questa edificante serata, il Vescovo di Lamezia – monsignor Luigi Cantafora – s’č riportato ad alcune fasi salienti della visita pastorale del Santo Padre a Lamezia a beneficio di tutta la Calabria, che č insieme “terra di frontiera e terra di sintesi”, invitando la comunitŕ tutta a “ritrovare le nostre sorgenti spirituali introdotti nel mondo monastico”, definendo il monaco come “colui che sa stare di fronte all’Unico”, rimanendo soli dinanzi a Lui.

Le conclusioni sono state tratte da monsignor Natale Colafati, Direttore dell’Istituto Teologico “San Pio X” di Catanzaro, allargando le indicazioni contenutistiche contenute nel libro di Accattoli con alcune sue approfondite riflessioni.

Giovanni Maria Cataldi