Al teatro Grandinetti, pubblico delle grandi occasioni alla presentazione del libro di Miriam Rocca, dal titolo “Il volto femminile della filosofia” (Ed. Rubbettino), in una serata patrocinata dalla Provincia di Catanzaro e dal Comune di Lamezia; un’opera per conoscere più da vicino “come madri, moglie, figlie, sorelle e amanti hanno influenzato il pensiero dei più grandi filosofi dell’Occidente”.
Insieme al giornalista Vinicio Leonetti, in veste di conduttore, e alla presenza dell’autrice, hanno discusso del libro: Simona Dalla Chiesa, una delle figlie del generale trucidato dalla mafia il 3 settembre dell’82, e S.E. mons. Vincenzo Rimedio, vescovo emerito di Lamezia Terme; con un breve saluto anche da parte di Giusi Crimi, assessore comunale ai Rapporti con le Scuole.
“E’possibile
“Ho scoperto nelle biografie dei grandi pensatori del passato –ha spiegato Miriam Rocca- figure di donne che, nel bene o nel male, ne hanno condizionato vita e opere”. La sua opera ha voluto omaggiare “queste compagne di viaggio, raccontando le loro storie, i loro vissuti, convinta che la filosofia ha un volto femminile; e lo ha nei volti di tutte quelle donne che da madri, sorelle, figli, moglie e amanti hanno lasciato un’impronta di sensibilità del tutto femminile nell’animo del filosofo”. La Rocca, affermando di essere “stata spinta a fare questa ricerca da due opere:
Simona Dalla Chiesa ha colto nel testo due aspetti: l’umanizzazione del filosofo e le donne che hanno avuto la capacità di modificarne il pensiero. “Spesso le donne hanno pagato nei tempi meno recenti il loro genere”, ha detto Dalla Chiesa, ponendo l’accento sul fatto che “gli uomini rappresentano gli attori che vivono la storia; le donne sono la scena”. Simona Dalla Chiesa ha poi citato Giovanni Paolo II, riportato anche nel testo di Miriam Rocca, quando “il Papa ringrazia il Signore per aver inventato la donna”. Simona Dalla Chiesa ha, quindi, evidenziato come “da Epicureo a Seneca, a Gramsci”, sia rimasta colpita da quel “filo, che lega l’uomo che si trova lontano dalla propria madre e che gli uomini si rivolgono alle madri per incoraggiarle con la stessa forza, che loro hanno trasmesso ai figli nell’adolescenza; alla fine è un dare-ricevere tra madre e figlio”.
Il vescovo emerito di Lamezia, che ha curato la prefazione del testo di Miriam Rocca, ha sviluppato il suo pensiero, partendo dal presupposto che “dedicarsi alla filosofia è dedicarsi al pensiero meditante ed interrogante” e che “nel pensiero dei filosofi si trova la luce per
E anche noi ci associamo, augurando alla concittadina Miriam Rocca di progredire di bene in meglio!