Al via un ciclo di incontri sui beni confiscati nell’ambito del progetto “Costruire Speranza”
5 incontri per approfondire la conoscenza dell’impegno della Chiesa calabrese nella lotta alla ‘ndrangheta e nella promozione della legalità e della giustizia, con focus sul tema dei beni confiscati e del loro riutilizzo. Sarà questo il filo conduttore dei seminari promossi all’Oasi Bartolomea di Lamezia Terme nell’ambito del progetto “Costruire Speranza”, promosso dalla delegazione regionale Caritas Calabria e finanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Il primo incontro è in programma venerdì 13 marzo a partire dalle 15.30 sul tema della Nota Pastorale sulla ‘ndrangheta scritta dalla Conferenza Episcopale Calabra a inizio 2015. Interverranno Mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo di Cosenza – Bisignano e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, e Don Nino Pangallo delegato regionale Caritas Calabria.
Nella Nota sulla ‘ndrangheta i vescovi calabresi affermano che “la ‘ndrangheta è una struttura di peccato che stritola il debole e l’indifeso, calpesta la dignità della persona, intossica il corpo sociale” Quattro capitoli che - come ha spiegato monsignor Nunnari - “noi Vescovi calabresi non ci siamo impegnati a scrivere ‘contro’qualcuno, ma ‘per’annunciare la Verità eterna del Vangelo di Gesù Cristo”. Una verità in una regione, quella calabrese, “terra meravigliosa”, che, recita il documento, “si trova dentro un “vuoto” che appare profondo. Un vuoto di certezze, di presenza, di fiducia, di impegno, un vuoto di ‘fatti’”, che “tocca le stesse Istituzioni, lacera il tessuto della politica, riduce la speranza dei giovani”. Il documento condanna fortemente il fenomeno mafioso, cita “la disoccupazione, la corruzione diffusa, una politica, che tante volte sembra completamente distante dai veri bisogni della gente”. In una simile situazione “è chiaro che questo annuncio diventa come una “spada affilata” e trafigge chi si pone in una situazione opposta al Vangelo. Ed è qui che si radica il discorso sulla ’ndrangheta. Chi ne fa parte non solo tradisce il Vangelo, ma è come se vivesse calpestandolo ogni giorno”
Avviare delle “opere segno” nei beni confiscati alla criminalità organizzata, attivare percorsi formativi alla legalità per i volontari della Caritas e dei movimenti parrocchiali, coinvolgere gli studenti delle scuole con attività culturali sul tema della legalità e del bene comune: questi alcuni degli obiettivi del progetto “Costruire speranza” che si pone come finalità progettuale quella di “promuovere pratiche di legalità attraverso l’uso dei beni confiscati alla mafia trasformati in opere di carità, di formare gli operatori pastorali a questa tematica, di sviluppare percorsi di sensibilizzazione nelle singole diocesi”.
Chiesa
Al via un ciclo di incontri sui beni confiscati nell’ambito del progetto “Costruire Speranza”
Paolo Emanuele · 10 anni fa