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La parola del Vescovo

Omelia Epifania Cattedrale, 6 gennaio 2015

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Epifania Cattedrale, 6 gennaio 2015

“Dove trovo Dio?”

A questa domanda ha provato a dare risposta anche il Presule Diocesano, Mons. Luigi A. Cantafora, il quale ha presieduto la Celebrazione Eucaristica nella Solennità dell’Epifania, presso la Cattedrale.

«Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono».

Di seguito si riporta l’omelia

Carissimi, in questo giorno della manifestazione del Signore, della Sua Epifania, contempliamo una scena inaudita. I tre magi giunti dall’oriente, come sappiamo, arrivano dopo tante peripezie, alla casa di Betlemme; entrano e adorano il Bambino! Non adorano un Re potente, ma si prostrano davanti ad un Bambino, cioè poco più di niente! Si fanno piccoli davanti al più piccolo. Ecco carissimi, l’essenza del cristianesimo: L’umiltà di Dio che si fa carne, entra nella storia, la abbraccia, ridimensionandosi, facendosi piccolo piccolo, come nessuno di noi farebbe! La via più breve e più immediata per l’uomo per incontrare Dio è la carne di Gesù: ora bambino in braccio a sua madre, dopo trent’anni, ancora in braccio, ma ad una croce. Tutta la vita di Gesù è da concepire come un abbraccio dell’intera esistenza umana. Questa è l’epifania di Dio che i Magi vedono e adorano. Paradossalmente sono loro, i più lontani, ad accogliere il mistero. L’evangelista Luca insiste un po’sul contrasto tra la storia del mondo che segue il suo corso attraverso i grandi uomini (imperatore Cesare Augusto, il governatore Quirino al momento della nascita di Gesù e ora anche Erode il terribile) e l’evento di un Dio che entra nella storia facendosi piccolo. Questo disturba, sconquassa i piani, disorienta. Ma è la via di Dio. è lo stile di Dio, la sua logica! Anche noi come i Magi siamo alla ricerca di una stella che guidi il nostro cammino. Non cerchiamo la “pietra filosofale”, non cerchiamo un potente che ci protegga, cerchiamo Dio che si manifesta in un bambino debole, fragile, bisognoso di tutto, delle nostre cure e, soprattutto di essere accolto. Dio è la nostra luce. Dio è la stella che orienta il nostro cammino. Cercare Dio e trovarlo in ogni frammento di umanità, in ogni fremito di vita: questa è l’epifania di Dio nella storia. Dove trovo Dio? Dio dimora nelle nostre case dove regna talvolta l’afflizione ma anche la fierezza e la dignità di chi lavora con le proprie mani, di chi fatica ad arrivare a fine mese ma, con nobiltà, riesce a non farsi prendere dall’angoscia e al contrario trova anche la forza della solidarietà con i più deboli. Dio si manifesta nella speranza attiva di coloro che cercano un vero cambiamento sociale, politico dove il bene individuale non domini incontrastato, ma ceda il posto al bene comune dell’intera città e diocesi. Dove c’è un uomo e una donna assetati di senso, di verità, di pace, d’amore, lì c’è Dio. Trovo Dio nella semplicità del quotidiano vissuto con fede, nelle mani operose delle nostre madri che non ci fanno mancare nulla. Questa è l’epifania di Dio nella storia. Lasciamoci sedurre dalla luce dell’Epifania. Abbandoniamo le fitte nebbie delle contese, delle spartizioni e dei recinti. Non sentiamo il palpito dei nostri giovani lontani, in cerca del senso della vita e anche di lavoro? Ascoltiamo il profeta: “Alza gli occhi e guarda, si sono radunati e vengono a te”. Alziamo gli occhi e guardiamo in faccia i nostri giovani. Nessuno ha diritto di rubare loro, la speranza per futili interessi di parte. La risorsa di questa terra, sono proprio loro! Siamo carichi di attesa per un domani migliore, ma stanchi di uno sterile attendismo senza prospettive! Mettiamoci in cammino, in questo cambiamento epocale verso una vera rinascita della nostra città e dell’intero comprensorio. «Cammina attraverso l’uomo e troverai Dio», diceva S. Agostino. Percorriamo anche noi con i Magi le strade del mondo alla ricerca di Dio. Impariamo dai Magi a non dare ascolto a voci fasulle, ingannatrici e perciò mortifere e andiamo avanti seguendo la stella, la luce della Parola che ci porterà diritti ad adorare il mistero di Dio che si fa Bambino, per entrare in noi, nel nostro cuore e nella nostre case. Amen