Il Nuovo Anno si apre con l’attentato a Parigi Roberta Saladino Il 7 gennaio 2015 a Parigi è stato compiuto un attentato alla redazione di Charlie Ebdo, da due uomini (sono due franco-algerini e uno di loro era già stato processato nel 2008, nell'ambito di un'operazione contro una filiera jihadista irachena basata nel 19/o arrondissement di Parigi) che invocavano Allah, hanno sparato e ucciso 12 persone. E’stato tutto ripreso, tutto on line a testimonianza di come oggi le notizie viaggino in tempo reale, senza pietà, senza freni, senza censura. Immagini forti, la cruda realtà ancora una volta supera tutte le scene dei film più cinici. La morte di un poliziotto viene ripresa da un passante che si trova lì per caso, reporter suo malgrado per chi segue la vicenda dall’altra parte del mondo. Nel video di pochi secondi il racconto di come è iniziata e finita la giornata del 7 gennaio 2015.
Un attacco studiato nei dettagli e messo a segno nel giorno della riunione di redazione settimanale. Gli aggressori si sono fatti accompagnare dai giornalisti del settimanale satirico poi uccisi. "Gli aggressori erano ben informati: mercoledì mattina si tiene la riunione di redazione settimanale", ha scritto su Twitter la giornalista di Liberation, Isabelle Hanne. Una fonte vicina all'inchiesta ha poi detto che gli aggressori sono entrati nella sede e hanno cercato nome per nome i vignettisti.
Quello del 7 gennaio contro il settimanale satirico è l'attentato più cruento commesso in Francia dal 1961, ai tempi della guerra di Algeria. Un attentato dell'Oas anti-indipendenza provocò 28 morti il 18 giugno, quando una bomba colpì il treno Strasburgo-Parigi a Vitry-Le-François.
L’’Europa non si piega, la Francia non cede perchè la democrazia è la cosa più importante ha detto Hollande subito dopo l’attentato. Le immagini del video però ci mostrano la fragilità di un sistema, la possibilità e la paura di dover scrivere e raccontare ogni giorno vicende come queste, prende il sopravvento mentre in tutto il mondo i pochi secondi di questo video choc vengono mostrati come ricordo di un nuovo anno che si apre con la morte.