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Movimenti e Associazioni

Nella festa di S.Nicola ricordata la visita del Papa

redazione · 13 anni fa

Anche quest’anno l’ormai tradizionale festa di San Nicola, organizzata dall’omonima associazione socio-culturale -presieduta da Pino Morabito-, in comunione con i padri Minimi della parrocchia di “S. Francesco di Paola”, nella persona del superiore padre Antonio Bonacci, che è anche l’assistente spirituale dei soci dello stesso sodalizio, si è svolta nella piazzetta San Nicola, ubicata a pochi metri dalla scuola “Fiorentino”.

Dopo la S. Messa, celebrata nella chiesa di S. Francesco, con una fiaccolata ci si è portati nella piazzetta San Nicola, ove c’è stato un momento di preghiera, la benedizione finale e una poderosa batteria pirotecnica; a seguire, la sagra delle crespelle e un momento musicale. Nella domenica successiva alla festa in onore al santo, il presidente Morabito ha consegnato ai bambini presenti nella piazzetta San Nicola un omaggio natalizio. Ma l’associazione di Morabito non si è ferma alla sola ricorrenza festiva, perché nel corso dell’anno sociale, organizza diversi appuntamenti. E, proprio di recente, i soci hanno avuto modo di ospitare nella sede del sodalizio (presso la stessa piazzetta San Nicola) il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza chiamato ad intervenire sul suo discorso fatto al Santo Padre Benedetto XVI la mattina del 9 ottobre u.s., durantela S. Messanell’ex area Sir (ora area Benedetto XVI). Oltre al Primo cittadino, erano presenti il vice sindaco Francesco Cicione, il consigliere regionale Tonino Scalzo, padre Antonio Bonacci, oltre ai membri dell’associazione e a numerosi cittadini. “Il chiaro intento che ci ha spinto ad organizzare l’incontro di questa sera –ha detto Morabito nel suo saluto rivolto al sindaco e ai numerosi presenti intervenuti-, è proprio quello di tenere viva nel cuore di tutti la visita del Santo Padre, perché l’evento non passi invano ma possa tradursi in atteggiamenti e gesti concreti sia per i laici, sia per i religiosi e per la classe politica”. Morabito ha poi evidenziato che il Papa nel suo discorso “ha dimostrato di conoscere bene la nostra terra, con le sue ricchezze e le sue ferite, di apprezzare le doti di noi calabresi, indicando alcune linee per la vita di noi tutti nei prossimi anni”. Il sindaco ha ringraziato il presidente dell’Associazione San Nicola, condividendo il lavoro del sodalizio, “che ha anche un’impronta spirituale, grazie alla presenza di padre Antonio Bonacci”, rimarcando che “associazioni come questa ce ne vorrebbero di più a Lamezia”. Sulla stessa lunghezza d’onda si sono pronunciati il consigliere regionale Scalzo, originario dell’antico rione San Nicola e il vice sindaco Cicione. Il sindaco è stato, infine, omaggiato con una targa ricordo, “affinché –come ha detto Morabito- il rapporto tra l’Associazione ed il Comune si rafforzi ancora di più”.

Successivamente, è stato il vescovo diocesano, mons. Luigi Cantafora ad essere ospitato nella sede di San Nicola. Anche in quest’occasione, ha introdotto il presidente del sodalizio Pino Morabito, che -dopo averlo omaggiato di una targa, a ricordo della giornata- ha informato il vescovo sul cammino di catechesi iniziato dal sodalizio nel mese di ottobre, 2010, “da quando si è saputo della visita del Papa. I primi incontri sono terminati prima di Pasqua con la celebrazione della Messa, sempre in questo locale. dopo la visita del Papa, abbiamo deciso di riprendere questo cammino interrotto”. Morabito ha ricordato che l’associazione è stata presente nell’Area ex Sir (ora Area Benedetto XVI) per la Messa del Papa, “sfidando il freddo e il temporale, che fino a qualche ora prima infuriava nella nostra Città”. Morabito ha anche ricordato che subito dopo la festa di San Nicola, “abbiamo pensato anche ai poveri della nostra parrocchia, comprando loro dei viveri di prima necessità, perché il Natale è per tutti, anche per i più bisognosi”. Infine, il presidente dell’Associazione S. Nicola ha omaggiato il presule di una targa ricordo, “per averci regalato con il suo discorso fatto al Santo Padre, dei momenti di speranza, affinché la nostra amata Lamezia svolti pagina e dimentichi di essere una terra sismica sia geograficamente, che socialmente”. A seguire, un breve saluto anche da parte di padre Antonio Bonacci, superiore e parroco moderatori dei Minimi del locale convento di S. Francesco di Paola, nonché padre spirituale dei soci del sodalizio, che ha fatto un excursus dei vari incontri che si sono succeduti dalla nascita dell’Associazione fino a questi giorni. Quindi, la parola è passata al Vescovo, che ha espresso le sue suggestioni, rispetto al discorso del Santo Padre, “la cui Visita ha rappresentato un evento straordinario, che ci lascia una grande traccia. Il Papa è rimasto impressionato dai tantissimi giovani che lo hanno accolto in quella giornata. Il primo atteggiamento nostro è la gratitudine. Questa visita non poteva essere una pretesa, ma è stata un dono. Noi abbiamo vissuto l’esperienza di sentirci figli amati dalla Chiesa. La parola del Papa ci ha toccati, perché è stata una parola incoraggiante, mirata. Le sue parole, una via sicura da percorrere per vivere la comunione ecclesiale”. Il vescovo ha poi rimarcato il discorso del Santo Padre, avviato con un’icona, “l’immagine del banchetto nuziale, che poi ha sviluppato come invito evocativo per la nostra cultura. Il Papa ha detto di essere venuto per condividere gioie e speranza, ha incoraggiato le nostre risorse e ci ha detto di entrare per la porta stretta. Il Papa ha incoraggiato ad assumere i talenti che abbiamo, sforzandoci nella capacità di collaborare per il bene comune”. Ancora mons. Cantafora ha indicato, quale altra suggestione, venuta fuori dal discorso del Santo Padre: quella relativa al volontariato. “Lamezia –ha detto il vescovo- ha un buon numero di associazioni di volontari, educati alla buona vita del Vangelo. Il Papa ha esortato i volontari alla continua formazione spirituale”. Infine, ultima suggestione, “un invito alla conversione. Il Papa ci invita ad un cambio di mentalità, ad un cambio di cuore. C’è bisogno di una fede performativa, nel senso che se la fede non tocca la vita, non è fede. Il Papa ha esortato i lametini all’incontro esperienziale con Cristo, perché il cristiano sa che l’unica sua speranza è annunciare la Buona Notizia, Cristo morto e risorto”. Mons. Cantafora, concludendo il suo intervento, ha anticipato che “il 7 marzo 2012 noi diremo Grazie al Santo Padre, restituendogli la Visita”.