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Cultura e Società

Svegliati o tu che dormi…..

Paolo Emanuele · 10 anni fa

“Una delle malattie che vedo più diffuse oggi in Europa è la solitudine, propria di chi è privo di legami. La si vede particolarmente negli anziani, spesso abbandonati al loro destino, come pure nei giovani privi di punti di riferimento e di opportunità per il futuro; la si vede nei numerosi poveri che popolano le nostre città; la si vede negli occhi smarriti dei migranti che sono venuti qui in cerca di un futuro migliore”. Sono le parole di Papa Francesco all’Europarlamento di Strasburgo. Il Santo Padre ha denotato come, accanto a un’Unione Europea più estesa, più influente, sembra “affiancarsi l’immagine di un’Europa un po’invecchiata e compressa. Nel rivolgersi all’assemblea ha spiegato subito qual’era uno dei motivi per il quale si recava in quel posto: “desidero indirizzare a tutti i cittadini europei un messaggio di speranza e di incoraggiamento”. Nel discorso pronunciato agli europarlamentari Papa Francesco ha voluto sottolineare il legame tra le due parole dignità e trascendente.

La prima è “la parola-chiave che ha caratterizzato la ripresa del secondo dopo guerra. La nostra storia recente – ha spiegato – si contraddistingue per l’indubbia centralità della promozione della dignità umana contro le molteplici violenze e discriminazioni, che neppure in Europa sono mancate nel corso dei secoli”. Sua Santità ha continuato sottolineando che persistono fin troppe situazioni in cui gli esseri umani sono trattati come oggetti, dei quali si può programmare la concezione, la configurazione e l’utilità, e che poi possono essere buttati via quando non servono più, perché diventati deboli, malati o vecchi. Ha poi posto una serie di domande davvero circostanziate: “Quale dignità esiste quando manca la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero o di professare senza costrizione la propria fede religiosa? Quale dignità è possibile senza una cornice giuridica chiara, che limiti il dominio della forza e faccia prevalere la legge sulla tirannia del potere? Quale dignità può mai avere un uomo o una donna fatto oggetto di ogni genere di discriminazione? Quale dignità potrà mai trovare una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge di dignità?”. Promuovere la dignità della persona, ha detto, “significa riconoscere che essa possiede diritti inalienabili di cui non può essere privata ad arbitrio di alcuno e tanto meno a beneficio di interessi economici. L’essere umano – ha continuato – rischia di essere ridotto a semplice ingranaggio di un meccanismo che lo tratta alla stregua di un bene di consumo da utilizzare, così che – lo notiamo purtroppo spesso – quando la vita non è funzionale a tale meccanismo viene scartata senza troppe remore, come nel caso dei malati terminali, degli anziani abbandonati e senza cura, o dei bambini uccisi prima di nascere”. In seguito Francesco ha descritto un’immagine, uno dei più celebri affreschi di Raffaello che si trovano in Vaticano e raffigura la cosiddetta Scuola di Atene con Platone e Aristotele. “Il primo con il dito – ha spiegato – che punta verso l’alto, verso il mondo delle idee, potremmo dire verso il cielo; il secondo tende la mano in avanti, verso chi guarda, verso la terra, la realtà concreta. Mi pare un’immagine che ben descrive l’Europa e la sua storia – ha detto – fatta del continuo incontro tra cielo e terra, dove il cielo indica l'apertura al trascendente, a Dio, che ha da sempre contraddistinto l’uomo europeo, e la terra rappresenta la sua capacità pratica e concreta di affrontare le situazioni e i problemi”. Secondo il vescovo di Roma “un’Europa che non è più capace di aprirsi alla dimensione trascendente della vita è un’Europa che lentamente rischia di perdere la propria anima e anche quello ‘spirito umanistico’che pure ama e difende”. A conclusione il Pontefice si è dimostrato certo che l’Europa sia in grado di fare tesoro delle proprie radici religiose sapendone cogliere la ricchezza e le potenzialità, anche al fine di essere più facilmente immune dai tanti estremismi che dilagano nel mondo odierno, generati dal grande vuoto ideale a cui assistiamo nel cosiddetto Occidente, ricordando che è proprio l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza.